Il matrimonio tra Henrkh Mkhitaryan e la Roma è destinato a proseguire. L’armeno, già lo scorso anno, aveva capito che la Roma non avrebbe potuto spendere per riscattarlo dall’Arsenal, così – grazie anche all’opera del suo agente Mino Raiola – l’armeno (che un mese fa ha compiuto 32 anni) – si è svincolato dai “Gunners” e si è accasato alla Roma, accettando un contratto di un anno per 3 milioni, più bonus per gol e assist. Non solo. A un determinato numero di presenze – raggiunto domenica scorsa – la società avrebbe fatto scattare il rinnovo automatico, con lieto fine annesso. Tutto bene, quindi, o quasi.
Detto che Raiola, per questioni legate alle commissioni ribassate legate al rinnovo di Calafiori (anch’egli suo assistito) si è un po’ immalinconito e il giocatore non ha ancora accettato. Quest’anno per lui 11 reti e 10 assist. Come dire, in 21 gol dei giallorossi c’è il suo zampino. Domani sarà l’uomo simbolo della Roma a Torino contro la Juve, l’ultimo reduce fra i tre tenori (Dzeko e Pedro partiranno dalla panchina). Toccherà a Henrick cantare per tutti.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini