Sulla questione infortuni…
“Bruno Peres ieri si è allenato a parte a causa del trauma contusivo alla coscia sinsitra. Oggi lavorerà in gruppo, sta bene. Vermaelen e Strootman lavoreranno in gruppo, stanno bene. Florenzi, Salah e Paredes proseguono nel percorso riabilitativo. Totti ha la febbre alta, ha un virus intestinale. Non recupererà per domani”.
Quanto è stato difficile preparare la sfida di domani, dopo la vittoria nel derby? “In Italia è sempre difficile. Abbiamo lasciato dei punti per strada, che non avremmo dovuto lasciare. Poi li abbiamo ripresi contro delle squadre toste. Diventa fondamentale possedere il presente, non bisogna guardare indietro, né in avanti. Bisogna sfruttare il massimo dal presente. Quando si organizza il lavoro, bisogna pensare al momento che vivi. Se vivi sempre nel presente ti accorgerai che è tutto più facile, in funzione dell’obiettivo finale, vivendo con più gioia e intensità la propria vita e la propria professione. Dobbiamo dare peso a tutte le partite allo stesso modo. Il momento è ora, sempre”.
Montella ha detto che, se potesse, toglierebbe Spalletti alla Roma. Lei chi leverebbe al Milan? “Leverei proprio Montella perché Roma è casa sua, l’Olimpico è casa sua. Ci tornerà da allenatore e sarà un grande allenatore per la Roma. La Roma è stata costruita per vincere, è vero, al contrario del Milan. Il fatto che siano appaiate in classifica evidenzia il valore degli allenatori. Io sto facendo un lavoro normale, lui straordinario. Tra i due, è lui quello bravo ora. Ho letto che mi ha perdonato e mi fa piacere, è sempre più facile capire i genitori quando lo si diventa. Ha già due-tre giocatori che lo perdoneranno in futuro”.
Qual è il pregio tattico del Milan? “Il possesso palla passa sempre per giocatori chiave. E’ un po’ quello che gli serviva da giocatore, aveva bisogno dei centrocampisti nella trequarti. Riporta il suo marchio da calciatore, questa rapidità e questa velocità di pensiero. Lui era così, era un astuto. Lui aveva 3 o 4 cose che gli alrti lo sapevano, ma era così bravo che lo faceva lo stesso e passava ugualmente. Tutte e due le squadre vogliono giocare la partita e possono vincerla”.
Strootman come ha gestito la situazione? “E’ già andato via tutto. Per il derby abbiamo già dato nel 2016, vedremo nel 2017. C’è solo da parlare del guantone che Angelo Peruzzi ci ha messo nella squadra di Inzaghi. Poi di altro se ne parla nel 2017. Le nostre attenzioni sono tutte nella partita di domani. Si va oltre”.
Domani sarà decisiva per laureare l’anti Juve? “Noi vogliamo essere la squadra che vincerà contro il Milan, non l’anti Juve. Con i bianconeri giocheremo la settimana successiva e ne parleremo la prossima settimana. Bisogna pensare al presente, non sappiamo cosa ci succederà domani. Diventa fondamentale per la nostra classifica e per la nostra identità vincere contro il Milan. Vogliamo vincere assolutamente, siamo costruiti per vincere le partite e vedremo quale scenario si aprirà. Parlare dei futuri avversari non ha senso se non fai bene nel presente”.
Può essere un bello spot per il calcio italiano la gara di domani? “Sì, come la partita del Napoli oggi. Molte squadre giocano un bel calcio, il nostro calcio è in crescita. Il calcio che giochiamo è di livello, sarà una bella partita”.
Le piace di più la Roma dello scorso, più veloce, o quella attuale, più fisica? “Penso sia meglio metterci un po’ di fisicità. Avere lo scettro giocando in velocità è un valore in più ma la fisicità dà molto perché le palle inattive decidono molti risultati. La fisicità e la velocità ti fanno sopperire alla qualità dell’avversario. La cosa più evidente è che l’anno scorso la Roma era senza Dzeko, quest’anno ha Dzeko. Quando l’anno scorso lui venne a parlare con me, gli ho sempre detto che la mia Roma la vedo con lui. Lui mi disse di sentirsi un giocatore differente rispetto al modo di giocare che avevamo. Gli ho risposto che la mia Roma la vedevo con una prima punta fisica, forte. Quest’anno siamo un pochino più lunghi ma ci sono i pro e i contro. La preferisco così, con più fisicità perché così ho più soluzioni. Quando la partita si incasina un po’, come per esempio contro l’Astra Giurgiu, la gara la risolvi con una palla buttata, con un po’ di fisicità. Ci sono squadre meno veloci e tecniche che, però, sono più toste caratterialmente e portano a casa il risultato nella giocata individuale e nello strapotere fisico in area”.
La Roma ha segnato il doppio nella ripresa. Dipende dalle caratteristiche dei giocatori, da una sua idea di calcio? “No, può essere pericoloso perché rischi di non fare in tempo. Preferirei andare in vantaggio e gestire il vantaggio. Ancora non abbiamo quell’identità così forte ed evidente, che dobbiamo ricercare prima che sia tardi. Abbiamo la possibilità di far vedere il nostro marchio ma non l’abbiamo modellato bene ancora”.
I prossimi risultati potranno influenzare il mercato invernale? “La Roma non è legata al risultato della partita. L’obiettivo è di migliorarsi sempre. Non è che ora si smonta la piscina appena costruita per un risultato negativo. Il presidente sta mettendo in pratica le intenzioni di cui parlava quando è venuto. La Roma deve essere sempre più forte”.
Ha detto che la Roma è costruita per vincere… “L’ha detto Montella”.
Chi è la favorita? “Siamo noi, si gioca in casa, siamo costruiti per vincere e loro no…”.
Salah potremo vederlo prima della Coppa d’Africa? “Se sarà in grado di fare venti minuti lo porterò anche domani sera. Domani ci vorrebbero tutte le forze, per cui sfrutterò qualsiasi forza per la Roma”.