Strappi, invenzioni, ribaltamenti. Mkhitaryan ha provato a tenere i compagni in pista anche a Torino. Prodigandosi più del solito anche nella fase difensiva, ripiegando come quarto laterale di sinistra quando il pallone tornava alla Juventus. Se la Roma è stata poco affilata negli ultimi 16 metri, lui ha portato almeno le lame fino all’area di rigore. Spesso, non sempre.
Mkhitaryan non è il leader carismatico che sprona il compagno o litiga con l’avversario. Ma è un giocatore a cui difficilmente sfugge il concetto di efficienza. Gioca per l’obiettivo collettivo, seguendo una logica virtuosa. E così Fonseca non se ne priva mai.
Forse già nei prossimi giorni, la Roma incontrerà il procuratore Raiola per sistemare la clausola del contratto. La società ha esercitato il diritto di opzione per il rinnovo fino al 2022, alle stesse cifre attuali: 3 milioni più ricchi bonus (2 milioni di premi li ha già incassati essendo arrivato in doppia cifra sia nei gol, 11, che negli assist, 10). Ma Mkhitaryan secondo gli accordo può liberarsi entro il 30 giugno.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida