C’è un assioma che nessuno ha intenzione di discutere a Trigoria: con Dzeko la Roma è più forte. Corollario: senza Dzeko la Roma ha meno possibilità di arrivare all’obiettivo, cioè la qualificazione alla prossima Champions League. La classifica si è complicata dopo la sconfitta contro la Juventus ma nulla è compromesso, Fonseca è ancora quarto, i margini per coltivare l’ambizione rimangono ampi.
Resta il problema interno, che la tregua della scorsa settimana ha congelato ma inevitabilmente non risolto. E la mezz’ora che Dzeko ha giocato allo Stadium, professionale e niente di più, spiega chiaramente quale sia la principale missione del club e dello staff tecnico: riportare il capitano, anzi ad oggi ex capitano, a un rendimento tale che possa garantire un plusvalore alla squadra, non a caso arrivata senza munizioni allo scontro diretto di Torino. (…)
A fine stagione poi si tireranno le somme, con un orientamento bilaterale che sembra molto difficile da ribaltare. Comunque vada a fi nire, Champions o non Champions, la Roma e Dzeko sono destinati a salutarsi con un anno di anticipo sulla scadenza del ricco contratto (7,5 milioni). Il centravanti non rinuncerà a quei soldi e l’unica via d’uscita resta quella di trovare ancora (a 35 anni) un club disposto a riconoscergli quell’ingaggio, il terzo più ricco della serie A. A meno che un cambio di allenatore non sia propedeutico al riavvicinamento. In questo momento è difficile fare previsioni e il futuro di Fonseca sulla panchina giallorossa è tutto da decidere e dipenderà dai risultati.
FONTE: Il Corriere dello Sport – G. D’Ubaldo / R. Maida