Post-it da attaccare sul frigorifero: se un giorno Vincenzo Montella avesse bisogno di un procuratore efficiente, si rivolga a Luciano Spalletti perché farebbe un affare. L’allenatore della Roma, infatti, lo incorona già come erede sulla panchina giallorossa, ma la «parcella virtuale» è chiara: «Siamo favoriti e puntiamo al successo, perché noi siamo una squadra costruita per vincere, mentre il Milan no. Una cosa è sicura: questa partita sarà uno spot per il calcio italiano».
I PERDONATI – Certo, la rimonta della Juve ha immalinconito parecchi a Trigoria, ma la Roma non molla, nonostante la stima che Spalletti ha nell’Aeroplanino. «Ai rossoneri toglierei lui – dice –. Perché Roma e l’Olimpico sono casa sua. Conosce bene tutto e ci tornerà da allenatore, sicuramente. E sarà un grande allenatore per la Roma. La classifica evidenzia il vero valore degli allenatori: io sto facendo cose normali, lui cose straordinarie. Fra i due è lui è quello bravo in questo momento, e lo diventerà ancora di più». Spalletti, ovviamente, non perde l’occasione per sottolineare il «perdono» concessogli da Montella per averlo fatto giocare poco quando era allenato da lui in giallorosso. «Ho visto che mi ha perdonato, mi fa piacere. D’altra parte è più facile capire i genitori quando lo si diventa e lui (da allenatore, ndr) ha già quei due o tre che lo perdoneranno in futuro». In generale comunque l’allenatore giallorosso – dopo aver detto di preferire questa Roma più «fisica» rispetto a quella della scorsa stagione – spiega quale sia l’atteggiamento del Milan di Montella. «Il suo marchio da allenatore è quello della gestione della palla, del palleggio. Lui passa sempre attraverso il collettivo. È un po’ quello che gli serviva quando giocava. Voleva la squadra che si posizionava nella metà campo avversaria. Lui è uno sveltissimo: era sveltissimo coi piedi, è sveltissimo con l’astuzia».
DERBY E MERCATO – Ma la Roma è pronta. Per questo il tecnico sottolinea come ciò che conti sia il presente. «Il derby? Nel 2016 abbiamo già dato, vedremo nel 2017. Se proprio bisogna ricordare qualcosa è il fatto del guantone di Peruzzi e del buon lavoro che ha fatto con Inzaghi per portare la squadra a questi livelli qui». E a proposito di livelli, Spalletti lancia un chiaro messaggio alla dirigenza. «Tutti quelli che lavorano nell’ambiente Roma daranno il meglio nel mercato di gennaio per far diventare la squadra più forte». Come dire, anche noi dobbiamo crescere.