Era diventato il simbolo di una possibile nuova marcia innestata dalla Capitale ed è diventato il simbolo di un altro disastro di immagine della giunta guidata da Virginia Raggi. (…)
Ieri sera, il cda dell’As Roma ha comunicato il suo addio al famoso progetto dello stadio nell’area di Tor di Valle. (…)
L’ex proprietario della Roma, James Pallotta ha parlato di “alcuni asini che hanno rovinato quello che era un grande progetto per tutti”. Il giudizio di Pallotta è duro ma quali altre parole si possono utilizzare rispetto alla storia di un progetto nato nel 2014, che è stato cambiato due volte, che nel tempo è diventato molto oneroso, che è stato costretto a fare i conti con iniziative della magistratura di ogni tipo e che ha visto il promotore del progetto (il comune) incapace di concludere un iter di approvazione (il progetto è fermo in Consiglio comunale da tre anni) negli stessi anni in cui si sono spesi milioni e milioni per progettazione, autorizzazioni, studi? (…) Ma lo schiaffo mollato ieri dalla Roma non è alla città ma è anche a chi oggi la amministra.
FONTE: Il Foglio