Molti addetti ai lavori hanno innalzato lodi a Paulo Fonseca quando è passato dalla difesa a 4, che aveva sempre utilizzato in Portogallo e in Ucraina, alla difesa a 3. Il gran numero di centrali di buona qualità – Smalling, Mancini, Ibanez, Kumbulla, all’occorrenza Cristante – e le caratteristiche di Karsdorp, Spinazzola e Bruno Peres l’hanno convinto a una scelta “di buon senso”.
Fonseca, invece, è diventato un profeta della difesa a 3: anche nella più totale emergenza il portoghese ha preferito non toccare il suo disegno tattico, preferendo far giocare fuori ruolo Spinazzola a Benevento e confermando Fazio contro il Milan nonostante l’argentino fosse andato molto male già contro la squadra di Pippo Inzaghi.
Non è un caso che Pioli, preparando la partita molto meglio di Fonseca, abbia sempre raddoppiato Villar e lasciato invece libero Fazio di impostare. Contro la Fiorentina, in una partita che adesso la Roma deve vincere a tutti i costi, Fonseca potrebbe riavere Kumbulla e ricostituire una linea a tre più credibile.
La mancanza di duttilità tattica, però, rimane e costa cara soprattutto nelle partite più importanti. Borja Mayoral sembra più insicuro adesso che è titolare di quando era una riserva rampante. Tanto che non è da escludere, anche in tempi brevissimi, Mkhitaryan “falso nueve” come contro il Genoa, quando l’armeno segnò una tripletta.
FONTE: Il Corriere della Sera – L. Valdiserri