Quali sono in questo momento le sicurezze della Fiorentina e di Prandelli in previsione di una sfida così delicata?
“Nel calcio ogni tre giorni ci sono momenti in cui ti sembra di essere passato sotto ad una situazione paradossale, poi rinasci dopo una partita. Ora la difficoltà in questo momento è cercare di avere rapporti chiari e sinceri. Faccio un esempio di Ciccio Rialti: era il primo a criticare e poi a fare un passo indietro per proporre cose. La difficoltà è che siamo circondati una criticità forte, calcisticamente ci sta. La società ha fatto gli investimenti, sta progettando e programmando, non c’entra nulla, ma noi. Siamo arrabbiati, il presidente è molto arrabbiato e deluso come lo siamo noi. Non dobbiamo fare tante chiacchiere ora, ma dobbiamo tirare fuori l’anima e il cuore per questa maglia. Dobbiamo sempre lottare fino alla fine pensando che ogni partita sia la più importante della stagione. Domani affrontiamo la Roma, che è una grande squadra, tanto rispetto ma non dobbiamo assolutamente andare in campo pensando di essere la vittima predestinata. Dobbiamo avere la consapevolezza delle difficoltà, ma anche la voglia di tirare fuori la nostra rabbia. Anche i giocatori seguono quello che succede fuori. Se abbiamo orgoglio, dignità e cattiveria dentro dobbiamo metterle in campo. Le difficoltà vanno superate e non subite”.
Come si può risalire? “Abbiamo commesso errori nelle ultime tre trasferte, potevamo tornare con più punti. Forse inconsciamente quando pensiamo di poter vincere la partita, abbassiamo la tensione nella fase di non possesso palla. Dobbiamo lottare fino alla fine su ogni pallone, lo dico da mesi. Questa è la nostra realtà, dobbiamo uscirne. Possiamo uscirne insieme convinti che anche nelle difficoltà è una squadra che può reggere e controbattere, così dobbiamo fare domani”.
Callejon può diventare una risorsa? “Assolutamente sì, non parlo più di Callejon. È positivo in tutto, la squadra è strutturata in un certo modo e stiamo lavorando per essere pronti nel momento in cui penseremo di inserire Callejon”.
Amrabat in panchina nell’ultima sfida per una questione tattica o altro? “Mi auguro che domani possa dimostrare la voglia di essere integrato in una squadra, di giocare veloce e verticale. Dipenderà molto da lui, non ho nessun problema con nessun giocatore. Quando sostituisci o lasci in panchina i motivi ci sono e possono essere da stimolo. Quando uno ha carattere e personalità lo dimostra in campo”.
La gara con la Roma… “Le grandi squadre possono perdere dei punti. Sono convinto che potremo fare la partita: vorrei giocarmi la parita giocandomela a viso aperto”.
Il Presidente Commisso… “Era molto arrabbiato, abbiamo condiviso certi aspetti, abbiamo rimarcato il fatto che questa squadra deve dare di più. Da parte sua c’è un’arrabbiatura sana. Arriva dall’altra parte del mondo e vuole costruire qualcosa di grande: nelle difficoltà si può migliorare. La sua è una rabbia positiva”.
Come uscire da questa situazione? “La reazione ci deve essere sono certo che la motivazione in certi frangenti possa avere la meglio sugli aspetti tecnici. Adesso bisogna voltar pagina e pensare alla gara di domani. Adesso dobbiamo fare risultati e basta, non servono altri argomenti”.
Parlando di risultati, hai chiesto una Fiorentina diversa rispetto a quanto visto a Udine: possiamo aspettarci variazioni tattiche? “Sull’Udinese: non abbiamo atteso, erano loro che attendevano. L’Udinese è nata in questo modo, chiude e riparte, ha fatto soffrire la prima in classifica e ha giocato come contro di noi. Dovevamo presagire che nei minuti finali c’era il rischio di venire beffati e dovevamo portare a casa il risultato. Domani dobbiamo fare un altro tipo di partita, la gara la farà la Roma, non dobbiamo essere presuntuosi. Dobbiamo avere la cattiveria agonistica di andare a far gol quando ne avremo la possibilità”.
Il gioco della Roma… “Fonseca è un tecnico che va avanti per la propria strada, pur prendendo delle decisioni magari impopolari: prima arrivano le caratteristiche dei giocatori che hai e poi arriva l’idea di gioco. La Roma ha qualità, corsa e gamba, è forte nei piazzati. Dovremo essere molto compatti, se stiamo larghi possiamo soffrire”.
Kokorin quando potrà essere titolare? “Ci vuole tempo per integrare un giocatore che non conosce il calcio italiano, Platini ci ha messo 6 mesi: Sasha ha indiscusse qualità tecniche, noi dobbiamo essere solidi e non mettere fretta a nessuno”.
Perché la Fiorentina ha perso alcune partite delicate? “Spesso abbassiamo troppo l’attenzione in fase difensiva. Nelle ultime tre gare potevamo portare a casa tanto ma abbiamo portato a casa poco. Mi auguro che questa situazione non si ripeta più”
FONTE: acffiorentina.com