Dopo 27 giornate si torna al banale punto di partenza. Non si arriva ai vertici di una competizione molto serrata, in cui 6-7 squadre si contendono i posti che contano, senza battere qualcuna delle avversarie dirette.
È vero che la Roma patisce la fatica delle due competizioni (ma anche Atalanta, Milan e Lazio corrono su due o addirittura tre fronti al momento e Juve e Napoli hanno finora sostenuto un solo turno in meno di coppa). È vero che la Roma non ha goduto di favori arbitrali, anzi ha subito qualche sgarbo. È vero che alcune decisioni – come il rinvio di Juve-Napoli – sono ingiuste e rischiano di essere molto pesanti sul prosieguo del Campionato. Ed è vero che gli infortuni contano.
Quello che però distingue e svantaggia la Roma è il non aver mai vinto uno scontro diretto per distanziare l’avversaria di turno. Di buono c’è che un campionato che si è fatto più difficile permette ancora di invertire la tendenza. senza autoconvincersi che “contro il Palazzo non c’è niente da fare“, unico ragionamento che taglierebbe le gambe a chiunque.
FONTE: Il Corriere della Sera – P. Di Caro