A Roma sono convinti che la prima vera, grande svolta per Iturbe si sia materializzata, finalmente. A Torino, che la trattativa sarà comunque ancora lunga, e complessa. A metà strada tra forme di ottimismo spinto e di concreto realismo si dilata la nuova vicenda di mercato che ingloba il jolly paraguaiano, prima scelta di Mihajlovic per rinforzare il parco attaccanti. Il punto di partenza è noto da tempo: il Torino ha bisogno di trovare un giocatore di qualità, capace di entrare in competizione con Iago Falque e Ljajic all’interno del tridente che ha Belotti come pivot. Un elemento di immediato affidamento, motivato, giovane e in grado di alzare l’asticella della qualità nel confezionamento di ripartenze, assist e gol. Iturbe corrisponde al profilo dell’attaccante leggero cercato dal club granata, e la sua situazione anomala a Roma (con Spalletti è sostanzialmente ai margini) lo rende doppiamente interessante per il Torino: perché è agganciabile con formule economico-contrattuali oltremodo vantaggiose. Ovvero in affitto con diritto di riscatto. Dopo il prestito al Bournemouth, nello scorso gennaio, Iturbe è tornato a Roma con rinnovate velleità, ma senza trovare spazio: 6 presenze in Europa League, un gettone nei preliminari di Champions e 4 comparsate in campionato (per un totale di appena 38 minuti giocati in serie A). Ma a Torino, sotto l’ombrello motivazionale e tattico di Mihajlovic, sono convinti di poter restituire a Iturbe un mondo non solo di sogni: cioè davvero all’altezza della sua miglior stagione in Italia, 2013-14, quando a Verona battezzò 33 partite, con 8 gol e 5 assist. Due anni e mezzo fa, la Roma investì addirittura 26 milioni per acquistarlo (bonus e commissioni comprese), al termine di un durissimo scontro di mercato con la Juve. Iturbe può essere impiegato nel classico tridente di Miha, ma, nel caso, anche da seconda punta. Difatti pure il suo eclettismo tattico, unitamente alla cifra tecnica, intriga. E adesso analizziamo le novità. E soppesiamo la svolta.
ATALANTA, BOLOGNA E GENOA – Con una serie di accelerate, lavorando su tavoli diversi, il Torino ha superato la concorrenza di Atalanta, Bologna, Genoa e soprattutto Lione. In questo momento il club granata è in pole. E l’ancora recente definizione degli affari Ljajic-Bruno Peres (due trasferimenti in senso inverso, a titolo definitivo), insieme con il prestito di Iago, rappresenta la prova più chiara dei buoni rapporti tra Torino e Roma. Ebbene, dopo una lunga serie di contatti ai vertici dei due club, la Roma si è infine detta disposta a cedere Iturbe in prestito con diritto di riscatto (e a privilegiare, nel caso, il club granata), ma a una condizione. Una precisa condizione. Ovvero: l’acquisto anticipato di 6 mesi, da parte del Torino, di Iago Falque. Per lo spagnolo, Cairo vanta un diritto di acquisto a cifre prefissate (6 milioni), esercitabile entro la fine della stagione. Il rendimento di Iago, assolutamente positivo (a cominciare ovviamente dai 7 gol segnati in campionato, oltre ai 3 assist decisivi), sta già facendo pendere la bilancia a favore di un suo trasferimento in granata a titolo definitivo. Il Torino ha chiesto di aggiungere al prestito di Iago quello di Iturbe, ma la Roma ha alzato il muro: per ragioni innanzi tutto economiche, legate alla necessità di fare cassa, il club giallorosso si è detto disposto ad “affittare” il nazionale paraguaiano solo a patto che il Toro versi già a gennaio quei 6 milioni per Iago. Come è facile immaginare, le trattative si stanno ora surriscaldando tra richieste di sconto da parte dei granata e smorfie scandalizzate da parte dei giallorossi. Insomma, si prevede un bel braccio di ferro, nelle prossime settimane, per trovare una quadra economica tra i versamenti per lo spagnolo (entità e rate) e l’emersione della cifra del diritto di riscatto per il paraguaiano. Ma, concettualmente, la doppia operazione Iago-Iturbe farebbe davvero comodo a tutti: sia per ragioni finanziarie, sia per le esigenze di Mihajlovic. E la Roma ha anche già appurato l’assoluto gradimento di Iturbe per il Torino: il ragazzo ha massimo rispetto del club giallorosso, ma sa anche che con Sinisa tornerebbe a giocare con buona continuità e potrebbe rinascere. Morale: il Toro oggi come oggi è nettamente davanti alla concorrenza, e favorito. Se non tirerà troppo la corda sui soldi per Iago, e se le tempistiche non si allungheranno a dismisura con il rischio per i granata di essere sorpassati a destra da un club concorrente, a gennaio Mihajlovic avrà il suo jolly in più. Di qualità. E motivato il giusto.