Sarebbe cambiata la sua carriera con quel gol alla Juventus…
“La mia carriera non sarebbe cambiata molto perché ho giocato ancora qualche anno. Però avrei un trofeo in più”.
È rimasto negli annali… “Se questa storia viene fuori ogni anno vuol dire che non si è ancora capito quale fosse la decisione giusta”.
Oggi come arrivano alla sfida Juve e Roma? “Sono due squadre che hanno ripreso a camminare. Sarà una partita molto impegnativa per entrambe: la Juve è la Juve e non ci piove. È grande squadra, grande in tutto”.
È una sfida Scudetto? “No. Negli anni ’80 mancavano due partite, ora manca tutto un girone. Certo, se vincesse la Juve non sarebbe facile per la Roma recuperare”.
Era più forte la sua Roma o quella di oggi? “Sono passati troppi anni, non si possono fare paragoni. Noi facevamo un calcio più lento ma con più possesso. Giocavamo come il Barcellona di oggi ma senza Messi”.
Il calcio di Spalletti le piace? “Sì, molto. Gioca molto bene sulle fasce, in più ha trovato il centravanti che ci voleva. Hanno costruito una buona squadra”.
Il simbolo di questa Roma è Nainggolan? “Di simboli ce ne sono diversi. Nainggolan ha fatto gol importanti, ma va dato atto a Spalletti di avergli trovato una posizione diversa. È un grande trascinatore”.
Quale giocatore della Roma giocherebbe titolare nella Juve? “Totti. A parte lui, Nainggolan sicuramente. Ma tanti altri: lo stesso Dzeko non sfigurerebbe. Higuain? Io li vedrei bene insieme”.