Da anni, dopo un lungo periodo da protagonista, la Roma ha imboccato una strada malinconica, di ridimensionamento. Dall’essere una squadra da scudetto è passata ad essere da Champions, per poi scivolarne ai margini e scoprirsi da Europa League. Una parabola che non deve e non può appartenerle.
Concesso il legittimo anno di studio alla nuova proprietà, si tratta di rimettere mano al piano di sviluppo, partendo da un assetto chiaro in società e da un allenatore a cui affidare le chiavi della rifondazione. Fonseca ha mille responsabilità, ma sarebbe miope e sbagliato affidarsi magari a Sarri – a cui va lasciato il ruolo di eccellente allenatore ma non di parafulmine – nella speranza di poter rivitalizzare un gruppo che (non solo a Manchester) ha denunciato tutti i suoi limiti. Tocca ai Friedkin – in tutti i sensi – farsi sentire.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Vocalelli