Poteva essere, salvo rinnovo, l’ultima di Francesco Totti allo Juventus Stadium. Invece il capitano giallorosso è rimasto a casa a causa dell’influenza e per questo saranno Daniele De Rossi e Gianluigi Buffon gli uomini più rappresentativi di Roma e Juventus. Amici da una vita, avversari per tutta la carriera con i club, compagni in maglia azzurra. A dieci anni esatti dalla vittoria mondiale a Berlino, Daniele e Gigi sono ancora uomini cardine della nazionale di Ventura, ma nel frattempo si sfidano nella corsa scudetto. Per De Rossi sarebbe il primo mentre il bianconero («È sempre stato un portiere con i baffi» ha scherzato ieri Spalletti) è arrivato a sette. Lui e gli altri senatori bianconeri della nazionale italiana hanno provato a convincere De Rossi, che ha il contratto in scadenza il prossimo 30 giugno, a trasferirsi in bianconero.
Daniele ha ringraziato e, gentilmente, declinato l’offerta. Resterà a Roma ancora per un po’ e poi, semmai, finirà la carriera all’estero, probabilmente negli Stati Uniti. In 24 gare (comprese le coppe) giocate contro i bianconeri, De Rossi è riuscito a segnare solamente due volte a Buffon, ma mai a Torino. Ci proverà questa sera, magari confidando in un piccolo aiuto da parte dell’amico-rivale. «Ci sta che anche il più forte portiere della storia, ogni tanto, sbagli – ha detto De Rossi, scherzando dopo l’errore di Buffon contro la Spagna -. Certo, sarebbe meglio lo facesse con la maglia della Juventus». Eventualmente, stasera, lui sarebbe più che felice di approfittarne.