Quando metterà piede a Roma, non sarà tutto nuovo per José Mourinho. Conosce l’Italia, dove ha vinto con l’Inter, conosce l’Olimpico, teatro di finali e battaglie. E conosce anche Smalling, Mhkitaryan, Pedro e Santon, già allenati nelle sue avventure precedenti. Qualcuno lo ha lanciato, con altri invece non sono mancati problemi e schermaglie.
Chris Smalling appartiene alla categoria di mezzo, quelli cioè che sono stati presi di mira da Mourinho a suon di sorrisi e battute. Nel 2017, parlando durante un seminario all’Università di Lisbona, il portoghese spiegò i dettagli del piano tattico adottato dal suo Manchester United nella finale di Europa League vinta contro l’Ajax di Peter Bosz.
Gli olandesi, che due anni dopo avrebbero sfiorato la finale di Champions, già rubavano gli occhi con il bel gioco, con la personalità di un giovanissimo de Ligt, le punizioni di Schone e l’imprevedibilità di Ziyech: “Prepariamo meglio una partita quando siamo consapevoli delle nostre debolezze – rivelò Mou – dissi ai miei giocatori di non dare ai nostri avversari ciò che volevano. Scherzai con Smalling: ‘Con i tuoi piedi di sicuro non imposteremo da dietro!’, gli dissi”.
FONTE: La Gazzetta dello Sport