Attraverso il fumo lasciato dai fuochi d’artificio sparati per Mourinho, sbuca lo sguardo un po’ triste di Paulo Fonseca, traghettatore d’emergenza della sua stessa panchina, uomo alla guida di un piccolo e noioso interregno prima della rivoluzione. “Tutto quello che posso aggiungere su Mourinho è poco – commenta il tecnico giallorosso – è uno dei migliori allenatore della storia del calcio e gli auguro di fare qui un grande lavoro come ha fatto in altri club“. Meglio distogliere lo sguardo diventato lucido, però, cominciando, di fatto, un malinconico conto alla rovescia.
Stasera il ritorno all’Olimpico della semifinale europea contro il Manchester United, poi le ultime quattro presenze nelle gare di campionato restanti, in quello che è diventato uno stillicidio. La piazza romana è impazzita di gioia per l’annuncio di Mourinho e i panni di Fonseca sono improvvisamente diventati ancora più stretti di prima.
“Per me la professionalità è un valore sacro – dice – sono oggi qui esattamente come lo ero il primo giorno che sono arrivato: motivato e puntando a fare il meglio per la Roma. E sarà così fino all’ultimo giorno in cui sarò giallorosso“.
FONTE: La Repubblica – F. Ferrazza