All’ombra del Gazometro. Oppure sulle spoglie degli ex Mercati generali. La Roma ha messo gli occhi sull’Ostiense per calare il progetto del nuovo stadio giallorosso. I primi documenti sono già stati vagliati e la prima opzione prevedrebbe una collaborazione con Eni, che sui suoi terreni avrebbe in mente di realizzare una città della sostenibilità con tanto di mini-ateneo.
L’idea di calare uno stadio da non più di 40 mila posti in un contesto simile intriga, tanto più che per la bonifica bisognerebbe sbancare di 5 metri l’area e che l’operazione è una delle basi per realizzare la base di un ipotetico impianto sportivo. Poi ci sono i Mercati generali. Il Campidoglio è stufo di attendere la loro riqualificazione e presto gli uffici del Comune potrebbero mettere in mora il gruppo Toti, concessionario dell’opera.
Se l’area dovesse liberarsi, potrebbe finire al centro degli appetiti romanisti. Con il rischio, però, di incrociare di nuovo il vecchio partner in affari: anche Radovan Vitek avrebbe espresso il suo interesse per gli ex Mercati generali. Se Eni fosse disposta ad aprire una trattativa, in ottica futura la Roma preferirebbe mettersi al tavolo con un privato più che puntare su un’area interamente di proprietà pubblica. Un peccato, perché il perimetro degli ex Mercati generali è più che adatto a ospitare lo stadio che sognano i Friedkin: in città, raggiungibile con i mezzi pubblici.
FONTE: La Repubblica – L. D’Albergo