All’inizio e alla fine della sua avventura romanista Paulo Fonseca si è trovato di fronte il derby. La prima volta finì 1-1, con parecchia fortuna. Quella partita lo convinse a «italianizzarsi», limitando la pressione alta e il possesso palla fino a sposare la difesa a 3. Come è finita è sotto gli occhi di tutti.
La Roma attuale è settima e rischia di arrivare ottava, ha 6 punti in meno dell’anno scorso, ha segnato 7 gol in meno e ne ha presi 18 in più (15 se togliamo lo 0-3 a tavolino contro il Verona, visto che sul campo era finita 0-0). Stasera vivrà la sua ultima panchina giallorossa all’Olimpico trovando di nuovo di fronte la Lazio di Simone Inzaghi che non ha mai battuto in tre incroci.
«Il problema di questa squadra è questo: non lascia molte occasioni gli avversari ma quando sbagliamo, le altre squadre segnano – le sue parole – . Abbiamo preparato strategicamente questa partita in un modo un po’ diverso rispetto all’andata. Dobbiamo stare attenti e vogliamo essere equilibrati in tutti i momenti della gara. Lascio con l’orgoglio di essere stato allenatore della Roma in questi due anni».
FONTE: Il Corriere della Sera – G. Piacentini