Si sono già sfidati in Premier, si rivedranno nel derby romani. José Mourinho ha accolto con curiosità l’ingaggio di Sarri da parte della Lazio. Dal collega venne beffato al minuto 96 in un Chelsea–Manchester United del 20 ottobre 2018: finì 2-2 a Stamford Bridge con il pareggio di Barkley all’ultimo istante, dopo il vantaggio di Rudiger e la doppietta di Martial. Vide un’esultanza un po’ provocatoria, scattò dalla panchina per cercare un “chiarimento” con Sarri.
Tre anni dopo cambia lo scenario ma non le persone. E tantomeno l’entusiasmo. Mourinho per la Roma è già un catalizzatore di emozioni e speranze, riflesse nei suoi occhi da leader per niente sazio. Dall’Inghilterra le parole dell’allenatore-manager, rilasciate al conduttore britannico James Corden per il Sun, sono un manifesto programmatico: “Ho sentito un ottimo legame, un’ottima empatia con le persone e con i Friedkin. Non è solo la sensazione di lavorare per loro, ma con loro“.
Era ciò che non gli avevano permesso al Tottenham, con lo sgarbo dell’esonero nella settimana della finale di Coppa di Lega contro il City: “Quando mi dicono che ho vinto 25 titoli in carriera, io rispondo che ne sento 25 e mezzo. Perché il ventiseiesimo poteva arrivare nel Tottenham. Sarebbe stato un sogno per me regalare una coppa a un club che non vince spesso“.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida