Tanta fatica per nulla? La Roma ha impiegato un’estate intera e oltre per convincere il Manchester United a lasciarle Smalling e ce l’ha fatta all’ultimo secondo del mercato chiuso a ottobre, adesso a soli nove mesi di distanza si ritrova a valutare la sua cessione. Col percorso inverso, perché l’Everton sembra pronto a riportare Chris in Inghilterra, anche se a Trigoria non sono arrivate offerte per ora.
Una stagione segnata dagli infortuni, una notte terribile con i ladri dentro casa in piena notte, la storia d’amore tra Smalling e (la) Roma si è incrinata. In aggiunta, ed è il fattore più importante, il suo nome non figura tra gli intoccabili di Mourinho, che ha allenato l’inglese a Manchester senza apprezzarlo particolarmente (ma lo ha fatto giocare spesso) e e intanto ha chiesto a Tiago Pinto di acquistare un difensore centrale mancino per completare un pacchetto che al momento prevede tutti giocatori di piede destro.
Il valore residuo di Smalling a bilancio è di circa 10 milioni di euro, quella la cifra minima che la Roma pretende per cederlo e liberarsi anche di un ingaggio pesante garantito dal contratto di altri due anni. Operazione complessa considerato che Smalling va per i 32 anni, ma non impossibile. Intanto il Psg ha deciso di non riscattare Florenzi. L’esterno romano torna quindi a Trigoria, solo di passaggio: la Roma vuole cederlo, l’Inter è un’opzione.
Quanto agli acquisti, prosegue il braccio di ferro con l’Arsenal per Xhaka, i giallorossi non vorrebbero spendere più di 15 milioni mentre i Gunners ne chiedono oltre 10. Ma il giocatore, titolare ieri all’Olimpico contro l’Italia, sta spingendo forte per favorire l’intesa e l’impressione è che alla fine l’affare possa andare a dama. L’altra priorità è il portiere, con Tiago Pinto che ha messo in stand by Rui Patricio e ora punta Gollini, puntando a chiudere a meno di 20 milioni con l’Atalanta.
FONTE: Il Tempo – A. Austini