Tre, due, uno, trenta, ventinove, ventotto, giugno, luglio. Non è una filastrocca, né uno scioglilingua. È una specie di countdown che precede l’arrivo di José Mourinho nella Capitale. Arriva il 30 giugno, il primo luglio, il 2 o il 3. Si fanno ipotesi, ma l’importante è che arrivi. E arriverà nella settimana entrante, a due mesi dall’annuncio che ha letteralmente cambiato l’estate dei tifosi romanisti e ovviamente l’umore dopo una stagione deludente, la terza consecutiva senza Champions per la squadra giallorossa.
(…) Poche ore dopo il suo esonero dall’incarico di allenatore del Tottenham. Un’idea, una “fissa” come si dice a Roma, di Dan Friedkin, come hanno raccontato le persone più vicine al magnate texano che ha acquistato la Roma la scorsa estate.
Una fissazione per le eccellenze, per un progetto come quello di «risvegliare un gigante che dorme» che richiede esperienza e che i nuovi proprietari della squadra della Capitale hanno approcciato con serietà, necessaria per una situazione anche globalmente complicata a livello economico, entusiasmo, ambizione e umiltà allo stesso tempo. (…)
Non si sa esattamente quando arriverà, né quando (molto probabilmente prima dell’inizio della stagione e quindi prima del 6 luglio) e dove (in pompa magna, si accettano scommesse, o in una normale conferenza stampa a Trigoria) sarà presentato ufficialmente. (…)
Si sa che la squadra svolgerà il ritiro a Trigoria, fino alla fine del mese di luglio, intervallando con qualche amichevole, almeno due (Craiova e Reggina sono le opzioni trapelate), in Italia (si attende anche l’ok per il prato dell’Olimpico dopo i lavori post Europei).
Poi si andrà se possibile in montagna (favorita un’esperienza all’estero) e qualche test con avversari di livello per verificare la crescita. Il primo impegno ufficiale sarà poi l’Europa: il 19 agosto in Conference League, un esordio nell’esordio.
FONTE: Il Romanista – G. Fasan