Arrivato ieri, Mourinho si sente già a suo agio: «C’è grande empatia, dal primo giorno. Questo non è il progetto dei Friedkin, di Mourinho o di Pinto, questo è il progetto dell’AS Roma». Poi, però, tra un sorriso e una battuta, Mou regala il titolo: «Per prima cosa, aspetterò che arrivino dei regali. Spero che la proprietà e Pinto mi facciano dei regali, perché ne sarei contento».
Dichiarazioni volute, lo Special One ha già voluto lanciare il primo input. Non lascia nulla al caso, dalle parole («Credo che i tifosi abbiano bisogno di vedere una luce. E per me la luce è quello che stiamo cercando di costruire per il futuro») ai gesti.
Per 5 giorni Mou dormirà a Trigoria in isolamento fiduciario ma, essendo in possesso dell’European Pass e avendo volato con aereo privato, avrà la possibilità di lavorare in spazi aperti, dunque anche dirigere il primo allenamento. Dovrà sottoporsi a 2 tamponi giornalieri (molecolare e antigienico), indossare la mascherina in ambienti chiusi ma potrà effettuare riunioni con il proprio staff, limitandosi a rispettare il distanziamento sociale.
«Giocheremo qualche amichevole», ha assicurato. A Trigoria, il 18 luglio con la Reggina e il 25 con la Ternana. Poi, una volta in Portogallo (zona Faro, in Algarve) a fine luglio, due test con Siviglia e Betis. Tornati in Italia, l’8 agosto c’è il Craiova e prima del debutto in Conference League, un ultimo match.
FONTE: Il Messaggero – S. Carina