Una città impazzita per lo sbarco dello Special One. Dopo quasi due mesi di attesa, i romanisti hanno potuto far esplodere il loro entusiasmo per l’arrivo di José Mourinho, sommergendo di cori, applausi, stendardi e bandiere, prima l’aeroporto di Ciampino, poi Trigoria.
Da Papa a imperatore, passando per l’ormai iconica immagine del tecnico su una vespa, apparsa per la prima volta su un murale a Testaccio: la febbre da Mou è contagiosa e sembra far dimenticare alle centinaia di persone presenti a Ciampino e Trigoria il caldo torrido che avvolge la capitale.
Una giornata cominciata con l’atterraggio del tecnico – completo scuro elegantissimo – a bordo di un jet privato di proprietà dei Friedkin e pilotato proprio dal presidente Dan, e terminata con la pubblicazione sui canali social del club giallorosso della prima intervista ufficiale da romanista, rilasciata da José qualche settimana fa a Londra.
“Ho scelto la Roma perché ho sentito subito una grande empatia con la proprietà, che mi parlava sempre dei tifosi e della loro passione – racconta Mou – ho avuto la netta sensazione che si possa costruire qualcosa d’importante e che questo non è il progetto mio, o di Tiago Pinto oppure dei Friedkin: è il progetto dell’As Roma”.
Un progetto che tiene conto della passione travolgente che ha spiazzato il portoghese. “So quanto sia calda la tifoseria. So quanto in determinati momenti importanti, i tifosi possano farsi sentire. Ma la cosa incredibile è che negli ultimi venti anni i romanisti non hanno avuto molte occasioni per essere felici.
Tuttavia, la loro passione non è mai venuta meno. È molto facile essere un sostenitore sfegatato di una squadra che vince sempre. Mentre vivere una situazione come questa è qualcosa di diverso. Credo abbiano bisogno di vedere la luce”.
Lo Special One che ha salutato tutti con tanto di sciarpa giallorossa stretta tra le mani, prima di chiudersi dentro Trigoria, dove trascorrerà i cinque giorni di quarantena obbligatori. Slitta quindi la presentazione prevista inizialmente per lunedì 5 luglio, spostata probabilmente a giovedì prossimo. Confermata la location di Terrazza Caffarelli al Campidoglio.
Il portoghese potrà allenare all’aperto, sul campo, e presenziare a meeting nel centro sportivo giallorosso, stando distanziato e indossando la mascherina anche quando, nello spogliatoio, avrà necessità di stare con i giocatori. Intanto già ieri ha voluto incontrare tutti i dipendenti di Trigoria, i calciatori reduci da infortuni presenti, compreso Zaniolo che ieri festeggiava i 22 anni.
“Vincere malgrado tutto” è scritto sul muro della palestra di Trigoria, come si vede alle spalle di José in una foto scattata ieri. Uno slogan voluto dal portoghese, perché è quello che più di ogni altra cosa vorrebbe fare sulla panchina della Roma.
FONTE: La Repubblica – F. Ferrazza / A. Pisani