Ultimatum di Eurnova: chiunque voterà a favore del definitivo addio al progetto dello stadio della Roma a Tor di Valle rischia una causa da capogiro. Centinaia di milioni di euro. La discussione in aula Giulio Cesare si avvicina, potrebbe arrivare entro la fine della prossima settimana. La lettera inviata dai legali della società proprietaria dei terreni di Tor di Valle a tutti i consiglieri comunali lo scorso mercoledì però non lascia dubbi. Al via libera alla revoca del masterplan che prevedeva la realizzazione del nuovo impianto giallorosso e del relativo business park seguirà un maxi-contenzioso.
Come sottolineano gli avvocati di Luca Parnasi, il costruttore arrestato proprio nell’ambito dell’inchiesta della procura sullo stadio della Roma, ci sono rilevantissime somme a titolo risarcitorio. Cifre di cui, si legge ancora nella missiva, sarebbero tenuti a rispondere in termini di responsabilitàpatrimoniale ed amministrativa, anche a titolo personale ed in concorso, tutti gli amministratori pubblici che abbiano consentito il formarsi di tale deliberazione, la sindaca Virginia Raggi in testa.
Dal club giallorosso filtra la massima serenità. Si pensa al futuro e alla prossima location per la realizzazione di un impianto sostenibile. Per l’ipotesi Ostiense andrebbe trovata la quadra con Eni, proprietaria dei terreni all’ombra del Gazometro. Più semplice, visti i buoni rapporti con la giunta Raggi, la pista che porterebbe i Friedkin all’ex Sdo di Pietralata. Ultima opzione sul tavolo, l’ex Velodromo all’Eur.
FONTE: La Repubblica – L. D’Albergo