L’ anno solare 2016 finisce con il pubblico dell’Olimpico che applaude a distanza l’ex laziale Zarate, potenza di un gol ai rivali del Napoli: il rigore del 3-3 di Gabbiadini arriverà a gara della Roma finita, e deflusso iniziato, ma non basterà a rovinare il Natale dei tifosi giallorossi. Ci aveva provato De Guzman, El Shaarawy aveva rimesso le cose a posto, Dzeko ha completato l’opera col gol del 2-1, perché un pari in casa col Chievo non avrebbe fatto contento nessuno. Un gol di rapina, un sinistro da due passi, non difficile ma fondamentale, per una squadra che doveva cancellare il k.o. con la Juve e rintuzzare i tentativi di rimonta di Napoli e Lazio. Sono 13 i centri in 18 partite di campionato, media eccellente, ma che si era abbassata negli ultimi tempi: dopo la doppietta col Pescara era rimasto a secco con Lazio, Milan e Juve, la quarta partita senza finire sul tabellino dei marcatoriri schiava di pesargli.
SCAMPATO PERICOLO – Il 3-1 finale ha fatto sorridere anche Bruno Peres, che non avrebbe passato giorni sereni con un risultato diverso: si è perso De Guzman sul gol del Chievo, ed è stato lungamente rimproverato da Spalletti nel corso della gara. «Credo di dover migliorare in difesa – ammette il brasiliano – bisogna sempre migliorare senza accontentarsi. In fase difensiva il mister mi dice che non faccio sempre bene, ascolto quello che ha da dirmi per cercare di diventare sempre più forte. Questa vittoria era fondamentale, e non era facile ottenerla: loro giocano bene dietro, si chiudono bene, noi nel primo tempo abbiamo commesso un errore, ma ci siamo ripresi subito. Per riprendere la Juventus dobbiamo vincere tutte le partite come fanno loro. Ma stiamo trovando la strada e la mentalità giusta: sbagliando sempre di meno ci avviciniamo a loro, adesso dobbiamo solo sperare che perdano».
UN TITOLARE IN PIÙ – Felice anche Vermaelen, tornato titolare in campionato dopo 4 mesi. «I miei problemi sono alle spalle: adesso voglio fare un bel girone di ritorno. Ho bisogno di giocare, sono stato fuori per molto ma ora mi sento bene. Difesa a tre o a quattro? Per me è la stessa cosa». È andato via senza parlare Iturbe, tornato in campo nel recupero al posto di Dzeko: quinta apparizione in campionato, appena 38’ complessivi, ma il pubblico, quando Perotti è finito a terra dopo il contatto con Costa, lo ha invocato, chiedendo che fosse lui ad andare sul dischetto. L’ex Genoa non si è lasciato commuove re: i rigori sono la sua specialità, Iturbe dovrà cercarlo in altro modo il primo gol stagionale. Sempre che l’imminente apertura della sessione di mercato gliene lasci il tempo.