«Campo Testaccio c’hai tanta gloria…». Ne è passato di tempo da quel 1930 quando Armando Fragna scrisse il celebre inno per una Roma nata da poco e già nel cuore dei romani. Eppure quel campo e quella gloria rischiano di cadere nell’oblio per colpa di una miscela di guai burocratici e ritardi amministrativi. Nella giornata di ieri però qualcosa si è mosso durante il consiglio del Municipio I al quale, oltre ai gruppi consiliari di ogni partito politico, ha partecipato anche l’assessore allo sport ed ex vice sindaco Daniele Frongia. Nella biblioteca Enzo Tortora, strapiena di cittadini, tifosi romanisti e associazioni che si battono per la riqualificazione del quartiere, si è deciso il futuro di Campo Testaccio.
IN BALIA DEI TOPI – Dal 2006 l’area che una volta ospitava le imprese giallorosse è in totale abbandono. L’abusivismo, i topi, l’incuria e le pessime condizioni igieniche contaminano scuole e stabili vicini all’ex struttura sportiva. «Il Campo Testaccio va espunto dal Pup (Piano Urbano Parcheggi) e riclassificato come terreno sportivo. La concessione al Consorzio Romano Parcheggi è scaduta nel 2015 ma non ce lo rilascia perché vuole indietro le fideiussioni versate. L’avvocatura da noi incaricata ha già stabilito l’importo del risarcimento dal privato che ammonta a 1.300.000 euro. Parliamo di un’azione civile che durerà da uno a tre anni», ha detto Frongia. Bisognerà aspettare ancora per rivedere Campo Testaccio, un luogo che tantissimi cittadini definiscono «parte integrante della loro identità romana» e che sperano di rivedere al più presto per tramandare ai propri nipoti l’amore per la Roma e per lo sport, da sempre qui protagonisti.