«Lo stadio? Se si fa uno stadio con dei parcheggi, io dico sì. Se ci sono quei tre mostri vicino, me ne vado». Non è la prima volta che Paolo Berdini, assessore all’urbanistica della giunta guidata da Virginia Raggi, esprime una posizione del genere. Pronunciare queste parole, però, nei giorni tempestosi seguiti all’arresto di Raffaele Marra e al rimpasto obbligato di Giunta (con conseguente ridimensionamento di Daniele Frongia, il più possibilista sullo stadio giallorosso, ora «solo» assessore allo sport ma non più vicesindaco), ne moltiplica il peso.
Berdini resta convinto che il via libero deciso dalla giunta di Ignazio Marino fu una decisione «scellerata». Ma nega che nella giunta comunale ci sia una frattura fra tifosi e avversari dello stadio di Tor di Valle.
Piuttosto, l’assessore se la prende con un «sistema», mettendoci dentro anche i giornali, che spingono per la realizzazione dell’opera senza ridimensionarne l’impatto ambientale, cioè i famosi «mostri», le torri su cui aveva avuto da ridire anche il ministero dei Beni Culturali, ma che rappresentano evidentemente una «voce» importante del progetto per la sostenibilità della spesa.