In una stessa azione, si è sottoposto a una prova di tenuta che ha chiamato alle armi entrambi le ginocchia. Si è lanciato con la gamba destra, quella operata dopo il primo infortunio con la Juventus. Una volta controllata la posizione del portiere ha usato la gamba sinistra, traditrice ad Amsterdam lo scorso 7 settembre, e ha vezzeggiato il pallone per piazzarlo con calma nell’angolino indifeso.
Nicolò Zaniolo a Frosinone ha ricevuto il green pass tecnico, scannerizzato dai complimenti e dagli abbracci dei compagni ritrovati. Nel processo di ricostruzione psicologica tanto ha fatto il chirurgo austriaco Christian Fink. La forza della famiglia, e in particolare di papà Igor che da ex calciatore ha vissuto i traumi da abbandono dovuti ai gravi infortuni e gli ha dato la carica per resistere nei momenti più duri.
La cura maniacale nei dettagli, tra dieta e lavoro fisico con il professor Bisciotti che a Pontremoli gli ha aggiunto 4 chili di massa magra sul busto per sopportare meglio gli urti e le sollecitazioni. Ma negli ultimi tempi la spinta decisiva di Mourinho ha fatto la differenza. L’ultimo tassello che mancava era la serenità nella vita privata.
Nei lunghi mesi di distanza dalla ex Sara, che aspettava il piccolo Tommaso, Zaniolo aveva mascherato bene l’ansia, l’angoscia per un percorso del quale non conosceva le cordinate. Il passaggio da ragazzo a genitore è impegnativo per tutti. Da ieri papà Nicolò è in Portogallo con la squadra, chiaramente in ogni momento libero chiede di vedere Tommaso, magari in videochiamata. Adesso deve raggiungiuere solo la miglior condizione per vedere la versione più compiuta di Zaniolo.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida