Storia di un (quasi) acquisto particolare che ha stupito, senza ragione peraltro, più di qualcuno. Matias Viña è un giocatore della Roma, l’ufficialità ancora non è arrivata, un’ufficialità che si deve dare, ma che nei fatti già c’è, visto che il difensore uruguaiano domenica scorsa è sbarcato a Roma, lunedì ha svolto le visite mediche e da martedì tutte le mattine si è presentato a Trigoria per allenarsi, assistito da un preparatore atletico che la Roma gli ha messo a disposizione.
Intanto si sta lavorando per definire gli ultimi dettagli di un’operazione in cui la Roma utilizzerà una finanziaria per garantire al Palmeiras (e al Nacional di Montevideo che possiede ancora il 42,5 per cento del cartellino) tutti e subito i circa dieci milioni (più bonus) pattuiti tra le parti. Affidarsi a una finanziaria per pagare un cartellino, oltre che assolutamente legittimo, è un’opzione che sta prendendo sempre più piede nel mondo del calcio, in particolare per le operazioni che si chiudono con il Sudamerica. (…)
Succederà così anche per il giocatore che dovrà renderci meno doloroso il pensiero di Spinazzola infortunato. In questo caso la finanziaria che garantirà il cash tutto e subito, è la Asf (All Sport Finance), passaporto anglo-americano, da tempo molto attiva in Sudamerica. La necessità di rivolgersi a una finanziaria è figlia legittima del non entusiasmante bilancio del Palmeiras che ha bisogno urgente di incassare una liquidità di una decina di milioni. E allora ecco la Asf che pagherà la cifra pattuita l club brasiliano che poi restituirà (pare in tre anni) i soldi all’Asf, compresi gli interessi. E’ chiaro, però, che i soldi che il Palmeiras restituirà gli saranno bonificati dalla Roma al momento delle scadenze. (…)
Si dirà: ma se è così semplice, perché non è arrivata l’ufficialità? In questa vicenda bisogna tener presente che ci sono almeno cinque parti da mettere d’accordo: il Palmeiras, il Nacional di Montevideo, la Roma, gli agenti del giocatore (con questi è tutto fatto da giorni) e pure la Afs. E la cosa, come si può immaginare, non è proprio semplicissima. (…)
FONTE: Il Romanista – P. Torri