e manterrà fede al detto popolare «non c’è due senza tre», quest’anno la Roma potrebbe davvero diventare qualcosa di divertente. I Friedkin continuano a lavorare a fare spenti, a parlare il meno possibile, ma a monitorare ogni mossa della loro nuova creatura che inizia a prender forma. Dopo il colpo Mourinho, messo a segno dal nulla senza far uscire la minima indiscrezione, arriva la chiusura dell’affare Abraham, l’attaccante diventato per i tifosi l’emblema del dopo-Dzeko.
L’arrivo del giovane londinese con famiglia nigeriana, sembrava un palliativo per placare la furia dei tifosi che si sono ritrovati all’improvviso orfani del bomber bosniaco. Trattativa complicata che sembrava più volte sul punto di saltare e alla quale a un certo punto nessuno dava più un minimo di speranza. E invece alla fine Tiago Pinto è riuscito a portarla a casa mettendo a segno quello che pub diventare l’acquisto più oneroso della storia giallorossa regalando a Mourinho il giocatore perfetto per la sua idea di calcio.
Ora sono quattro i nuovi acquisti giallorossi e per il definitivo salto di qualità, servirebbe un bel colpo a centrocampo. Un uomo in grado di trasformare il fulcro del campo in fucina di idee e gioco. Nomi ne sono usciti tanti e dopo il «no» di Xhaka l’acquisto di un centrocampista sembrava un’idea tramontata: perché per spendere ancora bisognerebbe fare prima cassa (sembra tutto legato all’eventuale cessione di Diawara).
Ma in queste due settimane che mancano alla fine della sessione estiva del mercato, gli americani possono ancora inventarsi qualcosa per consegnare nelle mani dello Special One una Roma davvero competitiva, una squadra in grado di alzare le aspettative e di puntare a obiettivi più sostanziosi in una serie A che ha visto rinforzarsi un po’ tutte le dirette concorrenti.
E se fino alla settimana scorsa i giallorossi venivano «piazzati» subito sotto la zona Champions, già con l’arrivo di Abraham le aspettative si sono alzate: e di molto. Ora con un centrocampista di qualità Mou & Co. potrebbero davvero diventare la mina vagante del campionato: una squadra da evitare con la quale bisognerà invece fare i conti.
FONTE: Il Tempo – T. Carmellini