E due! Parte nel migliore dei modi la prima stagione di Mourinho sulla panchina giallorossa. Dopo il successo in coppa arriva un’altrettanta vittoria netta contro la Fiorentina in casa nel giorno del ritorno allo stadio Olimpico dei tifosi. C’erano tutti quelli che hanno potuto, trentamila veri in festa alla fine per il successo che riconsegna la Roma ai suoi tifosi con un risultato importante per testa e classifica. Il nuovo arrivato Abraham migliore in campo, qualche brivido di troppo contro una Viola mai doma,la doppietta di Veretout e il blackout mentale di Zaniolo che commette un errore che poteva costare carissimo ai suoi che invece si rialzano e dimostrando di essere sulla buona strada per diventare una squadra vera.
Mourinho rispetto alla Coppa cambia dove non te lo aspetti, conferma la mediana con Cristante e Veretout (e fa bene) in lizza per avere un turno di riposo da Diawara, ma toglie Shomurodov che finora era sempre andato a segno. Spazio al giovane gioiello inglese Abraham che sarà comunque determinante nello sviluppo della serata. Nascono infatti dai suoi piedi le due giocate che cambiano la partita. Prima al 17’ su un suo allungo a rete (gran lancio di Ibanez) Dragowski esce male e Pairetto non ha dubbi: rosso diretto e Fiorentina in dieci. Poi poco meno di dieci minuti dopo è sempre lui a servire nello stretto Mkhitaryan che infila il povero Terraciano subentrato al posto del compagno espulso. Due minuti di attesa, prima dell’ok della Var che consegna il vantaggio ai giallorossi e una partita che sembrerebbe tutta in discesa.
Così non sarà perché gli uomini di Mou non la chiudono e consentono alla Fiorentina di essere pericolosa almeno un paio di volte con Rui Patricio chiamato più volte a mostrare le sua qualità: e lo fa bene. Poi il blackout di Zaniolo rischia di compromettere tutto: già ammonito commette un fallo ingenuo a centrocampo punito, giustamente, con il secondo giallo da Pairetto. Dieci contro dieci si riapre tutto, la Fiorentina pareggia con Milenkovic sull’onda crescente dell’entusiasmo. Ma il gol avversario sveglia la squadra di Mourinho (lì in panchina fa il diavolo a quattro) che mostra tutto il suo carattere.
La traversa di Abraham alla mezz’ora è il segnale della riscossa e arriva sempre sulla sua spinta: il secondo assist dell’inglese manda in rete Veretout che a dieci dalla fine firma poi l’ennesima doppietta per il 3-1 finale. Il bilancio per Mourinho che risponde alle altre big è più che positivo, scopre un giocatore che sarà protagonista della stagione e conferma le buone sensazioni sulla crescita di un gruppo che inizia a diventare qualcosa di concreto e mostra di avere il «suo» carattere. È vero, manca ancora qualcosa, ma la strada è lunga e per la fine del mercato c’è ancora del tempo… per Mourinho per sperare.
FONTE: Il Tempo – T. Carmellini