Mattinata turbolenta quella di ieri in via Allegri. All’indomani della sentenza del Collegio di garanzia, il presidente Lotito si è presentato in Figc per prendere parte al Consiglio federale. Prima dell’inizio della riunione, Gravina ha chiesto al presidente della Lazio di abbandonare l’aula. “Cosa mi ha detto? ‘Invito Lotito a uscire perché per noi è ancora squalificato’. Se uno ha una sentenza, da quel momento, dall’atto di notifica in poi è un uomo libero“, le parole del patron biancoceleste. Una disputa ancora aperta che ruota attorno alla squalifica per il caso dei protocolli Covid, con un procedimento di giustizia sportiva non ancora arrivato a termine.
Forte della sentenza del Collegio di Garanzia che ha rimandato il caso alla Corte federale d’appello per la “rimodulazione” della sanzione sul caso tamponi, Lotito riteneva di poter partecipare all’assemblea. “Il diritto non viene interpretato – ha spiegato all’uscita – ma viene applicato. Dire che la sentenza non preveda l’annullamento del provvedimento è una lettura completamente diversa da quella che è la sentenza stessa. Mi si impedisce di esercitare il mio diritto di consigliere federale, eletto democraticamente. Ora vedremo con gli avvocati. Non possono aspettare cosa verrà deciso, le sentenze sono immediatamente esecutive. Io so di aver agito nel rispetto delle regole, bisogna che qualcuno se ne accorga. Il terzo grado esiste per questo“.
Al termine del Consiglio federale in cui è stata approvata la norma contro la multiproprietà (De Laurentiis Napoli e Bari, Setti, Verona e Mantova, dovranno vendere un club entro il 2023) Gravina ha replicato a Lotito: “La sua responsabilità è passata in giudicato. Il Collegio non ha annullato nessuna condanna, ha chiesto una nuova valutazione. Per noi ancora vige la squalifica, si è presentato e gliel’ho detto. Lotito è uno che ama le sfide“.
FONTE: Il Tempo – D. Rocca