L’Olimpico perde un tifoso speciale. Escludendo le gare in notturna, Mariano Fazio non potrà più sostenere dalla tribuna la Roma e il fratellone Federico, pedina inamovibile nello scacchiere di Luciano Spalletti. Il piccolo di casa Fazio (la differenza è di sette anni), infatti, ha convinto il Città di Ciampino a tesserarlo. Brevissimo il periodo di prova nella matricola di Serie D, contratto di cinque mesi e giornate riempite di contrasti, trappole del fuorigioco e diagonali. Domeniche comprese.
IL RUOLO – Anche Mariano, 22 anni, è un difensore centrale: a differenza di Federico è mancino, mentre tra caratteristiche comuni ci sono l’altezza (1.93 cm) e i colpi di testa, appresi nella cantera del Racing Avellaneda. Il loro rapporto è unico, fratelli in tutto e per tutto: all’Eur condividono una casa, il loro rifugio argentino, lì a metà strada tra il centro sportivo di Trigoria e il Superga di Ciampino, distanti appena 21 chilometri l’uno dall’altro (traduzione: 20 minuti in macchina, traffico permettendo). In famiglia sono gli unici a giocare a pallone: «Altri calciatori professionisti non ce ne sono, anche se mio padre giocava a livello amatoriale. Comunque è stato lui che ci ha trasmesso questo amore per il calcio. Fin da quando eravamo piccoli giocavamo con la palla in ogni momento. Con Federico parliamo tantissimo di calcio, praticamente tutti i giorni. Mi dà tanti consigli e anch’io provo a dargliene alcuni. Lui ha sicuramente molta più esperienza e più fisico di me. Poi io sono mancino, mentre lui è destro. Giochiamo nello stesso ruolo, è vero, ma lo interpretiamo in maniera completamente diversa».
LA CARRIERA – Le loro strade viaggiano su linee parallele. Nella passata stagione la stessa storia: Federico nella Liga dopo la parentesi poco positiva al Tottenham, Mariano nella quinta divisione spagnola (paragonabile alla nostra Eccellenza) a difendere la maglia dell’Ad Nervion, la terza realtà di Siviglia specializzata nel settore giovanile. «Sono arrivato lo scorso gennaio e sono rimasto gli ultimi sei mesi del campionato. Ho fatto anche due gol, entrambi di testa. A fine campionato ci siamo piazzati al sesto posto».
LA ROMA – L’impatto con la nuova città è stato positivo: «Sono in Italia da quattro mesi e mi trovo benissimo. Sono arrivato il primo giorno di settembre. All’Olimpico ci sono stato in quasi tutte le partite giocate dalla Roma in casa. Anche nel derby contro la Lazio ero lì». Per Mariano la Roma può puntare quest’anno al quarto titolo della sua storia: «La Roma è una squadra forte, ha grandissimi giocatori in tutti reparti, dalla difesa all’attacco. Certo che può vincere lo scudetto. Quali giocatori preferisco? E’ facile dire Francesco Totti. Poi mi piace molto anche Daniele De Rossi, per la “garra” che mette quando gioca. Ovviamente anche Diego Perotti che conosco da tanto tempo».
NUOVA AVVENTURA – Il Città di Ciampino è terzultimo nel girone H di Serie D: la situazione non è delle migliori al momento. La missione dichiarata, complice una campagna acquisti invernale di livello, è il mantenimento della categoria, magari senza passare dai playout, magari puntando forte sulle skills di Fazio junior. «Il primo obiettivo è vincere la partita dell’8 gennaio: quello è il pensiero principale. Poi, da lì, puntare a centrare la salvezza. Fin da subito il presidente Cececotto e il direttore generale Moroncelli hanno dimostrato di crederci. Io ci tengo a dare il massimo per aiutare l’allenatore Santoni e tutti i compagni. Ho già instaurato un ottimo rapporto con tutti». Un pezzo di Roma del passato sarà il suo partner al centro della difesa del club aeroportuale: Mariano imposterà il gioco da dietro, al fianco ecco l’esperto capitano Tiziano Carnevali (classe 1978), pilastro della Primavera giallorossa quando Abel Balbo era il numero 9, Francesco Totti uno dei più giovani della rosa della prima squadra e Aldair indossava la fascia di capitano. Carnevali non è l’unico ex Roma: nel gruppo del Città di Ciampino si allenano pure Enrico Citro, Valerio Trani e Luca Damiani.