Non è una squadra da ribaltare ma da ristrutturare finemente, utilizzando l’ecobonus che l’Uefa ha concesso a tutti i club congelando il fair play finanziario. La Roma ha rassicurato già in estate Mourinho, che infatti non è mai stato critico nei confronti della proprietà o della dirigenza per le carenze da lui individuate nell’organico: il mercato di gennaio servirà in parte a tappare i buchi con innesti di qualità. In questo senso la partenza di Nzonzi, con il risparmio di 5 milioni lordi sul bilancio, è un supporto utile a finanziare un investimento.
L’altro elemento incoraggiante arriva da Marsiglia, dove Pau Lopez ha già giocato 7 partite con l’Olympique: se arriva a 20, come da accordi stipulati nei mesi scorsi, la Roma incasserà 12 milioni per la cessione definitiva. Al resto potranno contribuire tre o quattro elementi che Mourinho non considera strategici: i due spagnoli Mayoral e Villar, il guineano Diawara, l’americano Reynolds, senza contare i fuori rosa Fazio, Santon e Riccardi.
Saranno così almeno due le operazioni che la Roma intende designare nella sessione invernale: un centrocampista, prima di tutto, dopo il collasso dell’affare Xhaka. Il nome buono è ancora svizzero, si tratta di Denis Zakaria, che ha rotto le trattative con il Borussia per il rinnovo del contratto in scadenza proprio perché in mano ha l’offerta della Roa. Classe ’96, alto 1.91, non è un regista come Xhaka ma ha le caratteristiche adatte a giocare nel 4-2-3-1 di Mourinho.
Zakaria costava 20 milioni in estate, oggi si può prendere per meno della metà. L’altro rinforzo è atteso in difesa. Un’alternativa che vada bene sia per coprire le eventuali assenze di Karsdorp sia per rinforzare il pacchetto centrale che nei giorni scorsi ha perso ancora il giocatore più rappresentativo e carismatico: Chris Smalling.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida