Un faccia a faccia senza troppi ragionamenti oppure prevarrà la tattica?
“Ci sarà un po’ di tutto. Dentro la qualità di gruppo ci saranno i talenti dei giocatori, e di giocatori di talento ce ne sono parecchi. Due esempi: se dai spazio a Zaniolo, è uno che ti punta e sa far male. Lo stesso vale per Diaz, giusto per fare un paio di nomi. Sono entrambe squadre che fanno un ottimo gioco”.
La questione terzini è piuttosto delicata, a partire dall’assenza di Spinazzola ovviamente, ma anche per la gestione di tante partite compresse in pochi giorni… “Anche ai nostri tempi si giocava tante partite, quindi non capisco. Ormai il turnover è diventato una moda. Per me turnover è che ne giochi sette e ne riposi una. Nel Milan di Capello giovavano sempre gli stessi e nessuno aveva i crampi. Ora hanno tutti i crampi e ne rimango sconcertato. Forse perché si usa troppo la palla in allenamento. I giocatori hanno la possibilità fisica di giocare tre volte alla settimana. Poi è ovvio che su 50 partite, 6-7 le puoi saltare. Turnover non può essere giocarne una e quella dopo no. Ad ogni modo Spinazzola è molto importante, la Roma ne ha un gran bisogno. Karsdorp ha forza fisica, per me è uno pronto per giocare tutte le partite”.
A sinistra c’è Vina: come lo vedrebbe al centro? Anche a lei d’altra parte capitò di passare dalla fascia in mezzo… “Mi piace, è un ragazzo che ha coraggio e personalità per farlo, sia a 4 che a 3. Un giocatore interessante, ottimo acquisto”.
Al mercato di gennaio ormai manca poco: dove servono i rinforzi più impellenti in casa giallorossa? “Lo ha detto Mou: servirebbe un giocatore in ogni settore, ma questo è un anno complicato per fare mercato. È un anno zero. José lo conosco, mi fa impazzire per come sa gestire il gruppo, è un grande uomo e ha una mentalità vincente. Ma dovrà avere pazienza anche lui”.
Quindi alla domanda se Mourinho è l’allenatore giusto per la Roma, lei risponderà… “Assolutamente sì. È un professionista serio, sa vincere ed è entrato nel cuore di tutti in poco tempo. E sa anche che sta percorrendo la strada giusta, anche se non è semplice in una piazza come Roma”.
FONTE: La Gazzetta dello Sport- M. Pasotto