Un mese esatto oggi. Era il 30 settembre quando, per la prima volta, Tammy Abraham gonfiava la rete in Ucraina contro lo Zorya. Il quarto centro stagionale, unito ai due assist decisivi forniti all’esordio in campionato con la Fiorentina e ai sei legni colpiti che già troppe volte hanno spezzato l’urlo in gola. Detto che l’inglese aveva segnato a Torino contro la Juventus, ma Orsato, preso dai suoi soliti slanci di “fenomenite”, ha deciso di cancellare quel gol fischiando un istante prima il rigore poi sbagliato da Veretout, l’asistenza inizia ad infastidire il 9 giallorosso.
Tutti gli attaccanti vivono per quella sensazione che solo un pallone spedito dentro la porta può dare. Va bene il lavoro per la squadra, benissimo i complimenti di Mourinho e dei tifosi, ma adesso Abraham ha una voglia pazza di tornare a vivere quell’emozione in prima persona. Così si spiega la sua idea di strappare il pallone dalle mani proprio di Veretout per calciare i rigori contro la Lazio e Juventus, ecco perché ogni volta che un compagno non gli passa il pallone in area lo vediamo disperarsi.
Quale occasione migliore per sbloccarsi quella di domani sera, di fronte alla prima in classifica, il Milan, che gli schiererà davanti l’amico-difensore Tomori. I due sono cresciuti inisieme al Chelsea, ora giocano entrambi nella nazionale inglese. Tomori ha avuto un ruolo nella decisione di Abraham di accettare l’offerta della Roma, visto che era arrivato sei mesi prima nel campionato italiano, imponendosi proprio a partire dalla sfida dello scorso campionato contro i giallorossi all’Olimpico.
FONTE: Il Tempo – A. Austini