La sconfitta di Venezia ha definitivamente portato a galla il pensiero del tecnico, che ha deciso: azzerare per poi ricostruire. Questa squadra non se la sente sua. Il tecnico ha sempre puntato su fisicità, personalità ed esperienza degli interpreti, ma il gruppo che si ritrova è in gran parte sprovvisto di queste caratteristiche. Tutte le sue dichiarazioni sulla rosa hanno un solo obiettivo: l’all-in mediatico, chiedere 10 per ottenere almeno 5, attaccare per difendersi.
Chi si scandalizza non conosce Mourinho, i suoi trascorsi e il suo modus operandi, chi lo ingaggia invece deve sapere che il copione è sempre lo stesso. A Moratti, dopo aver chiesto Deco e Carvalho disse: “questa rosa non è quella dei miei sogni due mesi fa. Vorrà dire che anche gli obiettivi saranno adattati alla squadra”, al Chelsea disse: “arriviamo a gennaio e poi via le mele marce dallo spogliatoio”, ma rilasciò dichiarazioni simili anche al Manchester e al Tottenham.
José è partito con un’idea sulla rosa, poi si è reso conto di essersi sbagliato: “questa stagione è importante per capire quello che potrei non aver capito prima di arrivare”. I Friedkin intendono assecondarlo già a gennaio e nei colloqui il tecnico ha fatto presente alla proprietà cosa manca: un terzino destro (offerto Larsen), un centrocampista e un difensore centrale. Per i primi due ruoli verrà accontentato, per il terzo (Senesi), dipenderà dal mercato: prima bisogna capire come sta Smalling e se ci sono offerte per Kumbulla (Torino in pole). Per quanto riguarda le cessioni: Villar piace a Villarreal e Valencia, anche Mkhitaryan valuta offerte.
FONTE: Il Messaggero – S. Carina