«Mi sento nel mo mento migliore della mia carriera». Basterebbe questa frase a far aumentare la malinconia di Luciano Spalletti, che ieri alla ripresa degli allenamenti a Trigoria già sentiva la mancanza di Mohamed Salah. L’egiziano ha trascorso, elegantissimo, il Capodanno a Londra, ma non tornerà in Italia, visto che sta per raggiungere l’Egitto per partecipare alla Coppa d’Africa al via tra due settimane. Un evento a cui Salah non vede l’ora di prendere parte, tanto che ha modificato l’immagine del suo profilo su Instagram, scegliendone una in cui indossa la maglia della sua nazionale.
TOP – I tifosi, attraverso un sondaggio sul sito della Roma, lo hanno eletto il miglior calciatore del 2016 e i numeri sono tutti dalla sua parte: al netto di errori sottoporta, dovuti soprattutto alla scarsa lucidità e a un piede, il destro, con cui ha poca confidenza, Salah nel 2016 ha giocato 44 partite, realizzando 18 gol e 13 assist. Di queste, sol tanto 3 non le ha disputate par tendo dal primo minuto. Spalletti per lui stravede, tanto che appena un mese e mezzo dopo il suo rientro a Trigoria (era il 26 febbraio) mostrò in sala stampa un video in cui faceva vedere come Salah recuperava un pallo: «Mi avete preso in giro per anni sui comportamenti giusti – disse il tecnico – e adesso ve ne mostro uno».
FEELING – D’altronde, che Salah piaccia a Spalletti non è un mistero. Gli piace per come «va a vedere cosa c’è dietro la linea difensiva, prima lo faceva poco, adesso molto di più», e gli piace anche perché è un ragazzo «eccezionale, sempre sorridente», che al massimo mette «il musino» quando viene sostituito, ma rientra nell’ordine delle cose. Gandini, a nome della Roma, si è complimentato con lui per il premio di miglior giocatore arabo vinto a Dubai qualche giorno fa, lo stesso ha fatto il suo rivale bianconero Benatia; col solito onnipresente sorriso Salah ha ringraziato tutti, limitandosi a ribadire: «Forse sono in un momento decisivo della mia carriera, magari il migliore». Poi, dopo qualche giorno di mare, ha lasciato il caldo degli Emirati, dove è un idolo che fatica anche a camminare per strada, per volare al freddo di Londra, dividendosi tra negozi e mercatini invernali, gli stessi dove Strootman si è (più o meno) divertito sulle montagne russe.
ASSENZA – Con l’Egitto debutterà il 17 gennaio contro il Mali, è inserito nel gruppo con Ghana, Uganda e Mali, la (sua) speranza è arrivare alla finale del 5 febbraio, il che vorrebbe dire saltare con la Roma 5 giornate di campionato, quelle contro Genoa, Udinese, Cagliari, Samp e Fiorentina. Esclusa quest’ultima, che per Momo ha un sapore particolare, il calendario gli ha dato una mano, perché anche arrivando alla fine con l’Egitto non salterà nessun big match. E allora, in attesa di capire chi lo sostituirà, a Spalletti e alla Roma, in fondo, non dispiacerebbe poi così tanto vederlo tornare vincitore e felice tra un mese e mezzo. A Trigoria, infatti, hanno tutti una certezza: Salah non è Gervinho, e se anche dovesse vincere la Coppa d’Africa tornerà a Roma nei giorni stabiliti e senza aver staccato la spina.