«È un anno nuovo, un anno zero, abbiamo cambiato un po’ il modo di lavorare, non che abbia stravolto quello che faceva Rizzoli ma continuato sulla sua linea ma quando cambia ‘allenatore’ cambiano un po’ di strutture. Sto cercando di portare un po’ la mentalità di un club, lavorare come una squadra professionistica, per questo motivo abbiamo inserito due tattici, che si occupano della lettura delle gare per gli arbitri della serie A. Stiamo ricercando di ricreare una nuova categoria arbitrale, non perché a vecchia non vada bena, sono validi, ma c’à bisogno di un ricambio al vertice, serve assolutamente trovare nuovi talenti, ci sono ragazzi veramente validi ma essendo ragazzi hanno bisogno di esperienza e ci porta ad avere anche degli errori e dobbiamo avere il coraggio di investire su di loro». (…)
«Il Var deve servire a eliminare grandi errori e ingiustizie? Condivido la lettura del presidente, è quello che ci siamo detti con i ragazzi, portare l’arbitro al centro del progetto. Il Var è uno strumento favoloso se l’arbitro in campo arbitra bene, in modo lineare, coerente e convincente. Se non lo è, diventa quasi un nemico. Il Var non lo stanno facendo tutti, abbiamo un gruppo ristretto, mentre in campo stiamo inserendo dei giovani, nel Var stiamo andando molto più con i piedi di piombo, al monitor è molto più complesso, sei schiavo delle immagini e devi giudicare ed è completamente un altro lavoro. Si va verso la soluzione di avere due ruoli ben definiti. Abbiamo bisogno di condividere con giocatori e allenatori le nostre sensazioni, sto invitando un allenatore professionistico in tutti gli incontri. È chiaro che la lettura da arbitro è diversa da quello di un giocatore».
«Far ascoltare dialogo arbitro Var? Il giorno credo sia molto vicino, vogliamo far ascoltare l’audio, non c’è nessun segreto, teniamo le registrazioni, a noi serve nella valutazione del Var, dove non c’è solo decisione ma anche modo di comunicare, saremo molto prossimi ad ascoltarlo. Chiamata Var per gli allenatori? Non ho mai detto di no, non ci vede contrari del punto di vista arbitrale, bisogna chiedere agli allenatori, e in molti non sono d’accordo. È un percorso lungo. La Var è uno strumento nuovo, sono solo 4 anni che lo utilizziamo, è in evoluzione e tra qualche anno sarà diversa in alcuni aspetti», ha aggiunto il designatore.
«Maresca lo rivedrete prima di quanto pensiate, non va ucciso per una partita sbagliata. Non mi piacque la sua gestione della partita, non un singolo episodio: in quella Fabio non è stato al top ma un mese prima aveva diretto bene Inter-Atalanta, non una partita semplice, ora farà un passaggio in Serie B per poi tornare in A, senza particolari problemi. Quando protestano, qualche domanda se la deve fare. L’arbitro si può mettere in discussione nella migliore delle ipotesi o, nella peggiore, innervosirsi: sicuramente è un momento di tensione, per questo chiediamo ai tecnici comportamenti consoni perché comportamenti sopra le righe creano tensione in campo e fuori per questo siamo stati severi».
FONTE: RADIO RAI – Radio Anch’Io lo Sport