Un clima neutro. Nessuna particolare cordialità, ma anche nessun atteggiamento accusatorio o di contrapposizione spinta, a priori. È questa la “cornice” in cui si sarebbe svolto l’incontro, ieri mattina al Mise, fra i vertici Dazn e il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, alla presenza anche della sottosegretaria Anna Ascani.
Un appuntamento voluto dal titolare del Mise dopo la notizia dell’intenzione di Dazn di mettere uno stop alla cosiddetta “concurrency”: la visione contemporanea di contenuti sportivi su un unico account ma essendo situati in luoghi differenti. Per Dazn questa pratica contribuisce in maniera decisiva al 20% di media di utilizzi fraudolenti riscontrati dalla piattaforma e all’origine della decisione sulla quale l’Ott ha poi fatto dietrofront.
Considerando gli 1,9 milioni di abbonati a fine settembre si parlerebbe insomma di 4-500mila abbonamenti mancanti all’appello. Non poco, evidentemente, come dimostrano le discussioni – per nulla semplici e che potrebbero portare anche a uno scontro a carte bollate – fra Tim e Dazn con la volontà della prima di rinegoziare i termini del contratto di partnership in base al quale la compagnia telefonica garantisce 340 milioni all’anno sugli 840 totali versati da Dazn alla Lega Serie A per i diritti Tv del 2021-24.
“Non saranno posti in essere cambi nell’utilizzo del servizio nel corso di questa stagione e ogni tipo di modifica sarà comunicata in maniera chiara e trasparente e nei tempi congrui”, ha chiarito Dazn nella sua nota. Dall’altra parte la piattaforma ha ottenuto come risultato, a leggere il comunicato del Mise, “l’impegno, anche a nome di tutto il Governo, per rafforzare gli strumenti contro la pirateria“.
Accanto a questo, tuttavia, il Ministero “ha sottolineato la massima attenzione e vigilanza sulle criticità emerse in questi primi mesi” e, oltre al fatto di non cambiare le regole in corsa, ha posto l’accento sulla necessità per Dazn di “rafforzare il customer center” a favore soprattutto della “clientela con minore dimestichezza con strumenti tecnologici” e di proseguire con gli “investimenti in rete e tecnologia per evitare disservizi agli utenti“.
FONTE: Il Sole 24 ore – A. Biondi