“Nico giocherà giovedì o domenica, o forse anche tutte e due le partite, perché è bravo”, ha detto Mourinho dopo la vittoria con il Genoa, ma intanto Zaniolo a Genova è finito in panchina. Come a Venezia, ma almeno lì era entrato nel finale. A Marassi il tecnico gli ha preferito un ragazzino di 18 anni, rischiando nella scelta ma uscendo da trionfatore assoluto, visto che Felix ha regalato la vittoria della Roma. Finché le cose non gireranno in altro modo c’è da chiedersi: Zaniolo che succede?
Il modulo a due punte inevitabilmente penalizza i tanti trequartisti su cui è stata costruita la Roma. Mourinho al riguardo ha detto: “Il discorso di Zaniolo vale anche per El Shaarawy, Carles Perez e Mkhitaryan. In questa situazione la posizione migliore per Zaniolo sarebbe quella tra i due attaccanti”.
È evidente che se Mourinho insistesse con il 3-4-1-2 gli spazi per Zaniolo sarebbero ridotti al minimo. Bisognerà prendere una decisione: non è pensabile penalizzare il patrimonio più importante che ha oggi la Roma, ma anche Zaniolo dovrà iniziare a metterci qualcosa di più. Il numero 22 ha alternato prestazioni buone ad altre rivedibili. Giocando a destra nel 4-2-3-1 è costretto a fare anche il centrocampista, con rientri ampi in fase difensiva e non è un caso che finora abbia segnato un gol in 15 partite.
Con lo Zorya e con il Torino probabilmente Mourinho dovrà confermare l’assetto a due punte, per le assenze dei terzini sinistri, di Cristante e Veretout: per Zaniolo ci sarà spazio come seconda punta, sicuramente giovedì e forse domenica. Il numero 22 dovrà giocare ai suoi livelli, che lui conosce molto bene, in quel caso sarà lo stesso Mourinho a capire di non poterne fare a meno.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese