Basta pronunciare la parola Vierchowod per evocare due idee: scudetti unici (con Roma e Samp) e difesa insuperabile.
Obiettivi possibili per questa Roma così deludente? “Guardi, neppure Mourinho può fare miracoli. Contano i giocatori che ha a disposizione, e quelli della squadra giallorossa quest’anno non sono certo dei campioni. Insomma, il nome da solo non basta ad assicurare successi, anche sa da un club come la Roma era lecito aspettarsi qualcosa di più. Secondo me, soffre parecchio in difesa, perché poi dalla cintola in su avrebbe anche i giocatori per mettere in difficoltà gli avversari. Se sai di non avere campioni, almeno bisognerebbe cercare di curare meglio la retroguardia. E questo, in Serie A, non succede”.
E’ questione di allenamento? “Certo. Capisco che adesso va di moda l’impostazione dal basso, ma deve essere un vantaggio, non un problema, e a volte lo diventa. Invece, un bravo tecnico dovrebbe avere almeno un assistente che prova a migliorare i difensori. Cosa che alla Roma in questo momento non sta succedendo”.
E’ rimasto sorpreso dalla remissività della squadra contro l’Inter? “Molto. Le partite si possono anche perdere, ma si deve uscire dal campo dopo aver dato tutto e non accontentandosi di perdere 0-3”.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini