La rinascita della Roma passa per il ghigno di Mourinho, per le accelerazioni di Zaniolo, per un Abraham finalmente decisivo ma soprattutto per il sorriso del ritrovato Smalling. In dubbio fino all’ultimo per un problema all’adduttore, Chris ha alzato la soglia del dolore e ha giocato. Risultato? Annullato Duvan Zapata, un gol (quello che ha chiuso virtualmente i conti) e palma del migliore in campo.
C’è una Roma con Smalling e una senza, ormai se ne sono resi conto tutti. Anche perché con l’inglese in campo, chi gli gioca vicino rende meglio. Mancini diventa più disciplinato, Ibanez meno rude, più sicuro, sbaglia poco e nulla.
La difesa da Champions (venti gol al passivo, quarto risultato in Serie A) ha trovato sì equilibrio con il passaggio dalla linea a quattro a quella a tre ma soprattutto con il rientro di Smalling. Sono nove le gare stagionali nelle quali l’ex United è partito dal primo minuto: sei i gol subiti (di cui tre in un’unica partita contro l’Inter) con cinque clean-sheet.
FONTE: Tuttosport – S. Carina