Sia in campo che fuori non si è mai nascosto, anche per questo durante i sui quattro anni in giallorosso Radja Nainggolan è riuscito a ritagliarsi un posto speciale nel cuore di tanti romanisti. Non usa mezzi termini il Ninja quando si parla della Roma e dei risultati ottenuti dal club dopo il addio: «Vedo cosa la nuova società sta provando a fare, a provare è una cosa, riuscirci è un’altra ad esempio in Conference League, nella partita col Bodø/Glimt… Anche se dici che le riserve non sono all’altezza dei titolari, queste cose prima non succedevano».
Parlando del passato invece il belga punta il dito contro Monchi, reo di aver smantellato la Roma «sabatiniana» dopo aver sfiorato una finale di Champions League: «Sono deluso per come è finita la mia storia. È arrivato un direttore (Monchi, ndc) che sembrava mi volesse bene ma poi si è comportato male. Gli uomini finti non li saluto volentieri. Alla fine del percorso con la Roma, la mia più grande delusione è stata veder arrivare questo signore che credo abbia voluto vendere tutti i giocatori presi da Sabatini. È stato il mio grande rammarico».
In ogni caso quello nella Capitale è un capitolo della sua carriera da considerare concluso: «Sono andato via in un bel momento. Tornare adesso in una Roma che fa fatica in campionato, farei la stessa figura della squadra. Perché rovinare un rapporto finito bene, distruggerlo i con risultati pessimi di questi ultimi anni?». Una conseguenza dalle numerose cessioni che negli anni hanno indebolito la rosa: «Continuare a vendere giocatori forti e rimpiazzarli male, ha portato a questo. Magari Salah poteva restare ancora con noi e forse la stagione della Champions sarebbe stata diversa».
FONTE: Il Tempo – E. Zotti