Alla fine di Milan-Roma ne ha per tutti Josè Mourinho. Per i suoi – «Abbiamo problemi tecnici» -, ma anche per la squadra arbitrale – «Ancora una volta purtroppo devo parlare di arbitro e Var, che non mi sono piaciuti» -. Il tecnico giallorosso ha voluto insistere sulla questione arbitrale: «Il Var deve stare tranquillo e zitto. Se invece sei il Var e vuoi fare il fenomeno chiami al monitor Chiffi – che non ha avuto personalità – e addio. Siamo piccoli…». Poi, riferito ad Aureliano, aggiunge: «In un caso dubbio non puoi chiamare l’arbitro. Bevi il thè o la birra, ma lascia andare».
Ora lo Special One dovrà fare i conti, in vista del match contro la Juventus, con le assenze degli squalificati Karsdorp e Mancini. Nella speranza che a colmare almeno l’assenza del primo possa essere subito Maitland-Niles.
E non si risparmia una frecciata al Milan e ai suoi tifosi: «Quando vedo come ha reagito San Siro alla mia presenza mi fa un piacere molto grande. Tre anni fa la proprietà del Milan mi voleva a Milano e dopo tre giorni ho deciso di no, e mi fa un piacere enorme aver preso quella decisione. Sono un professionista, ma esiste spazio per avere delle passioni e l’antagonismo. Darò tutto alla Roma e tornando indietro, dopo quello che è successo stavolta, sono doppiamente contento di quello che ho risposto ai rossoneri. Loro sono venuti ma ho detto: “Tornate a casa, io non vengo”».
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini