Questione rimborsi agli abbonati: il Tribunale di Roma ha condannato la società giallorossa ad eliminare una clausola dal contratto di abbonamento che esclude il rimborso della quota del singolo evento in caso di gare a porte chiuse o a capienza ridotta.
Il ricorso era stato presentato durante la stagione 2018/19 dal Movimento Consumatori perché all’epoca sul contratto sottoscritto dai tifosi c’era una condizione che permetteva al club di non rimborsare i propri tesserati per squalifica dello stadio, per obbligo a giocare a porte chiuse e in caso di eventuali riduzioni di capienza dell’impianto o chiusure dei settori disposte per legge. In realtà la Roma aveva già cambiato queste clausole a seguito della pronuncia dell’Agcom nel 2020, a prescindere dalla sentenza che è stata emessa il 3 gennaio.
La campagna abbonamenti cominciata a settembre 2021 è la prima con termini e condizioni aggiornate, in quanto nella stagione 2020/21 a causa del Covid gli stadi erano a porte chiuse. Il problema, dunque, si ripropone a seguito delle disposizioni che impongono la capienza degli stadi ridotta a 5.000 spettatori per le prossime due giornate di campionato.
FONTE: Il Messaggero