Mercato promosso, fiducia nella reazione della squadra, ma il tempo per esaltarsi è lontano. José Mourinho riparte dalla Roma rimessa a nuovo con gli acquisti di Maitland-Niles e Sergio Oliveira, subito titolari oggi pomeriggio all’Olimpico contro il Cagliari per ritrovare la vittoria dopo il punto ottenuto nelle ultime tre gare. Alla vigilia il tecnico ammette che «non ho mai pensato fosse possibile prendere Oliveira in prestito, quando Tiago mi ha dato la notizia ovviamente ho detto di sì. È un calciatore con un carattere di cui noi abbiamo bisogno, con personalità ed esperienza».
Un innesto gradito in un mercato «complicato per chi può spendere tanti soldi, figuratevi per noi. E per questo dico che questa finestra è stata positiva: abbiamo preso due giocatori presto e il merito è di Pinto. Finora se Karsdorp aveva un problema era un dramma. Ora, con Maitland, non è più un problema. Può giocare anche terzino sinistro, ci può dare una mano come esterno nel modulo con la difesa a tre. Sergio invece può occupare tutte le posizioni di centrocampo. Un terzo acquisto? Non me lo aspetto». Ma intanto il Valencia ha chiesto ufficialmente Diawara in prestito e chissà che la sua uscita non possa favorire un innesto. Nel raccontare un commento fatto proprio da Oliveira («ha notato che qui ci sono tanti giovani»), Mourinho fa un sorrisetto che è tutto un programma: «Poco a poco, pazienza…». Quella faccia diceva: «Che posso fare io di più con questa rosa?».
La Roma giocherà di nuovo col 4-2-3-1, Maitland-Niles sostituirà ancora Karsdorp tornato disponibile ieri ma senza un allenamento fatto con i compagni, mentre Oliveira affiancherà Veretout in mediana e Zaniolo si riprenderà il posto a destra, con Mkhitaryan sul lato opposto. Ancora fuori Smalling ed El Shaarawy, in difesa è obbligata l’inedita coppia Mancini–Kumbulla viste le squalifiche di Ibañez e Cristante. «Per noi è una gara molto importante – sottolinea Mourinho – dimentichiamo le ultime tre e pensiamo al Cagliari che viene qui per fare un punto ma magari potrebbe ottenerne tre. Con 5mila spettatori lo stadio sarà vuoto, noi abbiamo lavorato tutta la settimana con i problemi che abbiamo, ma dopo il discorso che ho fatto sulla squadra al termine di Roma-Juventus ho visto gente che vuole migliorare: non sono permalosi o scontenti per le critiche. Nella riunione per analizzare la partita abbiamo parlato per 35 minuti della prima parte che è stata fantastica e solo 10 minuti del disastro. Sul gol di Dybala hanno fatto esattamente il contrario di quello che chiedo, ma capita di sbagliare. Ed è chiaro a tutti l’aspetto psicologico: durante i minuti in cui abbiamo subìto tre gol la squadra ha commesso un solo fallo, se fossi stato in campo ne avrei fatti io da solo quattro. Siamo un po’ naif».
C’è spazio anche per un chiarimento su Spinazzola, atteso dall’ok del medico per rientrare in gruppo: «Non so chi sia il fenomeno che ha raccontato che potesse tornare a novembre. Lo ha detto anche Leonardo? Allora è pazzo anche lui ed è stato informato male da qualcuno che voleva motivarlo e lo ha fatto nel modo sbagliato. Dal giorno in cui si è fatto male penso che non lo avrò in questa stagione. Finiamo di giocare a maggio e in qualsiasi momento dovesse tornare, anche se fosse aprile, sarei contento». Meglio tardi che mai.
FONTE: Il Tempo – A. Austini