Stop. Sosta. Riposo. L’occasione giusta per riordinare le idee, riflettere e fare il punto della situazione. Proviamoci. La Roma a Empoli ha centrato la terza vittoria di fila, confermando di essere (ancora) una squadra episodica: una volta gioca bene, un’altra male. Un’altalena costante, continuità scarsa. Dall’inizio del nuovo anno ha perso due partite e ne ha vinte tre.
Zero pareggi, come al solito. Una Roma capace di tutto, nel bene e anche nel male. Segno che la qualità c’è, ma che il gruppo non è (ancora) affidabile. Alla base ci sono limiti tecnici, certo, ma notevoli appaiono anche quelli mentali.
La Roma si esalta in un amen, si deprime con identica facilità. Rischia l’impresa e/o la figuraccia con ugual semplicità. Problemi di testa, problemi di crescita. Perché la Roma è ancora in costruzione, e i recenti acquisti confermano che Mourinho non esagerava affatto quando urlava al mondo di aver bisogno di giocatori migliori.
FONTE: La Repubblica – M. Ferretti