Poche emozioni, tutte concentrate nei minuti finali. Per 90 minuti Roma–Genoa è stata una partita brutta, con i giallorossi che quasi mai erano riusciti ad impensierire una squadra ben messa in campo da Blessin. Alla Roma è mancato il guizzo giusto da parte degli uomini più importanti. Fino al 90′, quando Nicolò Zaniolo, per giorni al centro delle polemiche per le dichiarazioni del g.m. romanista Pinto, ha inventato un sinistro magico che ha battuto Sirigu: gol, esultanza con tanto di lancio della maglia sotto la Sud, e la sensazione di aver centrato una vittoria che sarebbe stata importantissima per lui e per la squadra. Invece l’arbitro Abisso, richiamato al Var da Nasca, ha annullato tutto per un fallo all’inizio dell’azione da parte di Abraham su Vásquez. Zaniolo, sotto gli occhi del c.t. Mancini, ha perso la testa e nell’azione seguente si è fatto espellere per aver insultato il direttore di gara: rischia un lungo stop, anche per essere rientrato in campo dopo l’espulsione.
Mourinho a fine partita se l’è presa con tutti, denunciando la differenza di trattamento riservata ai suoi calciatori rispetto a quelli di squadre considerate più “potenti”. “Se Zaniolo — le parole dello Special One — giocasse con Juventus, Inter e Milan sarebbe trattato allo stesso modo? Quel rosso lì lo avrebbero preso Lautaro Martinez e Ibrahimovic a San Siro o Chiellini a Torino? La Roma agli occhi del potere è una squadra piccola, e non so come questa cosa potrà cambiare. Zaniolo è stato espulso perché ha detto tre volte all’arbitro che caz.. hai fischiato, non ha insultato lui o la mamma. In tutta la stagione, nessun arbitro ha sbagliato in nostro favore, mai. Non esiste coerenza arbitrale, episodi simili sono stati giudicati in maniera differente”.
FONTE: Il Corriere della Sera – G. Piacentini