Mourinho ha afferrato la Roma e spera di non lasciarsela scappare più. La prima scossa è stata la sconfitta contro la Juventus, che probabilmente risulterà decisiva nella corsa alla Champions, dopo la quale la squadra ha reagito con carattere agli input di José Mourinho, iniziando una serie di dieci giornate consecutive senza sconfitte, coincise con l’arrivo di Sergio Oliveira, fortemente voluto da José Mourinho. La vera svolta, però, è stata tattica: dopo il 4-2-3-1 e il 3-5-2 con Zaniolo spalla di Abraham, il tecnico si è spostato sul 3-4-2-1, modulo che ha portato alla rinuncia al numero 22 e a tre vittorie con Spezia, Lazio e Sampdoria. Questo non vuol dire che Zaniolo sia fuori dal progetto tecnico: Mourinho conta di rilanciarlo contro la Salernitana. Indiscutibilmente la squadra con un centrocampista in più ha raggiunto un migliore equilibrio.
Il tecnico dopo la vittoria sulla Sampdoria ha detto: “La cosa più importante che cercavo era la stabilità, giocando in questo modo l’ho trovata, perché i difensori si sentono più sicuri e perché ho la possibilità di utilizzare un esterno di fascia che non sia un terzino”. E parla della mossa Zalewski, titolare della Roma a 20 anni. Oltre a Smalling, il leader della difesa, è cresciuto anche Mkhitaryan, che nel peregrinare in mezzo al campo aveva perso la capacità di essere decisivo sotto porta. Difficilmente Mourinho lo toglierà più dalla trequarti: dopo una lunga sperimentazione, per il finale di campionato e per la Conference League la squadra resterà questa.
FONTE: Il Corriere dello Sport
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