La battuta scherzosa che girava ieri a Trigoria era indicativa: «Ci vorrebbe Manolas per marcare Spalletti…». L’associazione fra i due personaggi della giornata romanista era facile, anche se il livello d’importanza delle notizie in effetti era assai diverso. Mentre le voci di una mega-offerta in arrivo da parte del Manchester United per il difensore greco avevano giustamente la vetrina, le espressioni poco felici usate dall’allenatore a Genova nei confronti dei cronisti romani «destabilizzatori» ormai fanno poca notizia, e se non fosse che l’Ordine dei giornalisti è ancora intervenuto con una nota che – sottolineando il corretto lavoro della categoria – invitava l’Associazione allenatori a richiamare il tecnico al «rispetto delle regole», quasi non ci sarebbe neppure bisogno di evidenziare uno stile comunicativo che non si distingue per enorme eleganza.
BASE QUARANTA – Come vedete, l’argomento è molto meno avvincente rispetto al possibile addio di Manolas e, in ottica giallorossa, al reinvestimento di una parte del denaro per fare un mercato di gennaio più spumeggiante di quello che al momento di profila all’orizzonte. Per questo ieri il «Sun» parlava di una offerta di 55 milioni di euro da parte dello United per il difensore. Da Trigoria, con molta onestà, raccontano come non sia arrivata nessuna proposta di questo tipo, anche se sondaggi informali per Manolas non mancano. Non è un mistero che il greco sia il primo della lista dei partenti in estate, se occorresse vendere un cosiddetto «top player». Certo, cederlo a campionato in corso complicherebbe parecchio il lavoro di Spalletti (altro che i giornalisti!), ma una cessione quantificabile intorno ai 40 milioni consentirebbe alla Roma di mettere in moto un mercato importante, senza contare che – avendo tutte le garanzie di affidabilità fisica – un reparto di difensori centrali che può annoverare Rüdiger, Fazio, Vermaelen, Juan Jesus e all’occorrenza De Rossi, non sarebbe numericamente esiguo.
DUE COLPI – È presto per il momento per individuare i confini della eventuale trattativa Manolas, ma di sicuro accelererebbe l’arrivo di Feghouli dal West Ham – anche perché secondo i dirigenti è un giocatore che all’occorrenza può ricoprire più ruoli – e magari consentirebbe di sferrare l’assalto all’obiettivo al momento impossibile rappresentato da Badelj della Fiorentina, il cui prezzo è stato fissato a 9 milioni. Ovvio che sul tavolo del d.s. Massara i nomi siano diversi, visto che continuano ad essere monitorati Halilovic (di proprietà del Barcellona, ma ora all’Amburgo), Deulofeu (Everton), Musonda (Chelsea) e Jesé (Psg).
ECCO MONCHI – Il futuro, però, si gioca anche sul fronte dirigenziale. Sempre ieri, infatti, il quotidiano sivigliano «El Correo» annunciava come Monchi avesse comunicato alla propria dirigenza di aver accettato la proposta di diventare il prossimo d.s. della Roma, pur assicurando una transizione dolce fino all’estate. Secondo il quotidiano andaluso il club giallorosso avrebbe anche accettato di pagare la clausola di 5 milioni per liberarlo anche prima, anche se tutto sommato il modo per risparmiare c’è, visto che dal primo luglio la clausola in questione si ridurrebbe a 2,5 milioni, Tra l’altro, viene scritto che lo stesso Monchi, oltre ad avere incontrato il presidente Pallotta a Londra, si sarebbe recato pure negli Stati Uniti per approfondire le linee guida della sua futura gestione, anche se questo al momento viene smentito da Trigoria.
SALAH & TULL – I titoli di coda li lasciamo al colore, con Salah ricevuto dal presidente egiziano al-Sisi, che per la prima volta ha incontrato un singolo atleta del proprio Paese. Non basta. Nel Cda in programma oggi la Roma annuncerà l’ingresso nel «board» di Alba Tull, regista e fotografa di vip, a partire da Obama. A Trigoria sperano che, in un prossimo futuro, possa scattare immagini di trofei.